I immunizzazioni anti Omicron stanno arrivando. Quelli più vicini sono i booster studiati per la sottovariante Omicron BA.1, che in Italia ormai ha una prevalenza dello 0,3%. La variante dominante è BA.5 (90,8%), seguita da BA.4 (6,7%). Questo dato – seppure unito alla preoccupazione per un possibile exploit della variante Omicron BA.2.75 (detta “Centaurus“) che in poco tempo è diventata predominante in India grazie a una contagiosità molto elevata – non inficia la validità (e quindi l’opportunità) dei immunizzazioni per BA.1, che sembrano generare una buona protezione anche contro le altre sottovarianti Omicron. Mentre la Gran Bretagna (primo Paese al mondo) e la Svizzera hanno già approvato il loro utilizzo, l’agenzia del farmaco europea (Ema) e quella italiana (Aifa) si pronunceranno nei prossimi giorni. Più avanti, in ottobre, si prevede l’autorizzazione dei immunizzazioni Moderna e Pfizer calibrati sulle subvarianti BA.4 e BA.5. Negli Stati Uniti le due aziende farmaceutiche hanno fatto domanda per l’approvazione d’urgenza, senza aspettare dati clinici specifici: una strada che, per ora non ufficialmente, si starebbe valutando anche in Europa.
Il calendario
Giovedì 1 settembre si mette insieme in seduta straordinaria il comitato per i medicinali per uso umano dell’Ema per decidere sulle richieste di autorizzazione presentate da Pfizer e Moderna per i immunizzazioni a mRna aggiornati (preparati sia per neutralizzare la vecchia variante Wuhan che la subvariante BA.1 di Omicron). Nel frattempo l’Ema ha iniziato a valutare anche la richiesta di autorizzazione di Pfizer per la versione del vaccino adattata contro BA.4 e BA.5
Lunedì 5 settembre è prevista la riunione straordinaria della commissione tecnico scientifica dell’Aifa: se non ci saranno ritardi nell’approvazione da parte dell’Ema dei nuovi immunizzazioni anti-Covid aggiornati, l’Aifa li esaminerà e potrebbe dare a breve l’autorizzazione definitiva.
Il quadro della situazione Covid in Italia
Il numero di nuovi casi registrato il 30 agosto (31.088) è relativo a 208.996 tamponi effettuati. Il dato assoluto evidenzia una risalita, ma l’incremento nei nuovi casi rispetto ai giorni precedenti è legato a un aumento nel numero di tamponi (62.967 tamponi processati il 29 agosto, con 8.335 nuovi casi e 117.767 tamponi processati il 28 agosto, con 17.647 nuovi casi). I guariti nelle ultime 24 ore sono 39.512 e i deceduti 98. I ricoveri in terapia intensiva sono 226: il dato è ormai da settimane in continuo calo a partire dal picco estivo di fine luglio (434 terapie intensive il 26 luglio). Anche i ricoverati con sintomi Proseguono a calare (5.427 quelli del 30 agosto) rispetto al picco di fine luglio (11.124 il 26 luglio).
Autunno caldo per gli anziani?
Quello che ci si aspetta per l’autunno è una ripresa dei contagi che però non dovrebbe mettere in crisi gli ospedali, a meno di imprevisti dovuti a nuove varianti come Centaurus. Una criticità rimane quella della fascia fragile per età: l’ultimo bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (pubblicato il 26 agosto con dati relativi alla settimana 15-21 agosto) segnala che la fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia di età 70-79 anni, con un’incidenza di 288 casi per 100.000 abitanti. Questo dato, insieme alla capacità della variante Omicron BA.5 di eludere gli anticorpi dei guariti dalle varianti precedenti rende ancora più importante la quarta dose per prevenire forme gravi della malattia negli anziani suscettibili. L’ultimo report della fondazione Gimbe evidenzia infatti come negli over 60 che hanno ricevuto tre dosi del vaccino si è registrato un progressivo aumento del tasso grezzo di mortalità, soprattutto nel periodo 24 giugno-24 luglio: da 1,5 a 5,3 per la fascia 60-79 anni (+253%) e da 11,8 a 48,2 negli over 80 (+309%).
La campagna per la quarta dose stenta
Al 24 agosto risultano somministrate 2.185.380 quarte dosi (su una platea di 17,1 milioni di italiani), con media mobile di 9.999 somministrazioni al giorno, come riporta la fondazione Gimbe. Un dato molto al di sotto dall’obiettivo di 100 mila somministrazioni giornaliere stabilito dall’Unità per il completamento della campagna vaccinale.
Il parere degli esperti
“Chi deve vaccinarsi non aspetti i immunizzazioni bivalenti: quelli attuali salvano già la vita” avverte l’immunologa Antonella Viola, docente di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e Direttrice Scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP-Città della Speranza)
Professoressa Viola, molti italiani si stanno chiedendo: “Dovrei farmi il booster aggiornato a Omicron 1 a inizio settembre, o mi conviene aspettare ottobre per il vaccino contro Omicron 4 e 5?”. Lei cosa consiglierebbe?
“Prima di tutto bisognerebbe dire agli italiani che il vaccino attualmente disponibile funziona tanto quanto quello atteso a settembre nel prevenire forme gravi di Covid. Ma questo messaggio non è passato e tanti hanno – purtroppo – deciso di aspettare il vaccino aggiornato. Ora questo vaccino è in arrivo, ma ecco che parte una nuova obiezione: non è disegnato contro le varianti attualmente in circolazione ma include la prima versione di Omicron (ovvero la versione BA.1) che però non c’è già più. E quindi c’è nuovamente la tentazione di attendere qualcosa di meglio, esponendosi al rischio di contrarre la malattia. Il mio messaggio è che non ci sono differenze sostanziali tra i richiami effettuati con i immunizzazioni classici e quelli aggiornati e che quindi è bene tutelarsi il prima possibile con quello che c’è, soprattutto durante un picco di contagi come quello che c’è stato nei mesi passati. Il sistema immunitario, dopo 3 vaccinazioni e in alcuni casi anche l’infezione, ha ormai selezionato il suo repertorio di anticorpi e immunizzazioni leggermente diversi non cambieranno le cose in maniera significativa”.
Lei è fiduciosa rispetto all’approvazione dell’Ema e dell’Aifa (per i booster Moderna e Pfizer aggiornati a BA.1, oppure intravede delle criticità all’orizzonte?
“Non vedo alcuna criticità. La sicurezza dei immunizzazioni ormai è fuori discussione. Spero che approvino presto anche l’immunizzazione per i bambini sotto i cinque anni, siamo molto in ritardo su questo fronte e i genitori sono preoccupati per l’arrivo dell’autunno“.
Si aspetta che i immunizzazioni anti BA.4 e BA.5 saranno decisivi? Quale scenario vede come più probabile/auspicabile?
“Non credo che i immunizzazioni contro Omicron BA.4 e BA.5 cambieranno radicalmente lo scenario. È possibile che in una percentuale di soggetti possano migliorare sensibilmente le difese nei confronti di queste varianti ma non mi aspetto nulla di eclatante. E poi il virus non starà fermo e continuerà a mutare, come sta già facendo: BA.4.6 è in aumento, così come preoccupa BA.2.75, nota anche come “Centaurus”. Penso che dovremo scegliere con saggezza quando fare i richiami e a chi, anche perché non si può vaccinare la gente ogni 4-6 mesi”.
Secondo lei per quando riusciremo ad avere approvati e disponibili i immunizzazioni bivalenti di Pfizer e Moderna per Omicron 4-5?
“Che io sappia hanno entrambi già inviato la richiesta di autorizzazione di emergenza alla Fda. Potrebbero quindi essere autorizzati entro settembre”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-08-31 09:15:28 ,www.repubblica.it