Fumogeni, petardi e cassonetti bruciati. A L’Aja, in Olanda, è cominciata una nuova notte di proteste contro le misure decise dal governo per arginare la nuova ondata di Coronavirus. Al momento sono state decise tre settimane di restrizioni: un lockdown parziale per contenere l’aumento dei contagi. Anche qui il primo ministro Mark Rutte sta pensando di introdurre una serei di restrizioni per chi non si è ancora vaccinato contro il Covid. Ieri le proteste hanno investito Rotterdam, dove la polizia ha aperto il fuoco sulla folla: 2 persone sono state ferite e 51 manifestanti sono stati arrestati. Secondo i dati di Our World in Data, in questo momento in Olanda ha ricevuto almeno una dose di vaccino il 76,7 % della cittadinanza. Solo un punto percentuale in meno dell’Italia.
Oggi le proteste contro le restrizioni per la pandemia sono arrivate anche a Vienna. L’Austria è stato il primo Paese europeo, e uno dei primi al mondo, a imporre l’obbligo vaccinale a tutta la cittadinanza. Nella capitale hanno sfilato così 35 mila persone. Prima di quello che sta succedendo a L’Aja, la manifestazione più pericolosa sembra proprio quella austriaca. Herbert Kickl, militante dell’ultradestra ora in quarantena per Covid, aveva radunato infatti movimenti No Vax e No Lockdown da tutta Europa. In Austria il governo guidato dal cancelliere Alexander Schallenberg sta virando verso la strategia 2G: concedere il Green pass solo a vaccinati o guariti. In tedesco geimpft e guariti genesen.
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2021-11-20 22:46:38 ,