Luigi Mangione, il 26enne italoamericano incriminato per l’omicidio di Brian Thompson, si opporrà all’estradizione dalla Pennsylvania, dove è stato arrestato, nello stato di New York. In questo modo potrà essere bloccato per settimane il trasferimento, dando più tempo per organizzare la difesa agli avvocati del giovane. Il suo avvocato, Thomas Dickey, ha infatti già dichiarato in diverse interviste che il suo cliente si dichiarerà innocente delle accuse per le quali è stato arrestato in Pennsylvania e farà lo stesso per quelle di omicidio a New York. E quindi tornerà a chiedere la libertà su cauzione che ieri gli è stata negata nell’udienza, durante la quale Mangione ha urlato: «Questo non ha senso ed è un insulto all’intelligenza degli americani».
Mangione è stato incriminato lunedì a New York per omicidio di secondo grado: lo riporta la Cnn. Oltre al reato di omicidio, Mangione è stato incriminato per quattro reati: tre per possesso di un’arma da fuoco e uno per possesso di un atto falso, aggiunge l’emittente, che cita documenti giudiziari online. Il killer dopo avere ucciso Thompson, sparandogli davanti all’Hilton Hotel, era fuggito con una citybike e un taxi, facendo perdere le sue tracce dopo essere arrivato a una stazione dei bus.
Mangione, quando è stato bloccato, indossava abiti simili a quelli dell’assassino, ripreso dalle telecamere di sicurezza. Aveva con sé una pistola, con silenziatore (probabilmente realizzata con una stampante 3D) simile a quella usata per l’omicidio, dei documenti di identità falsi e degli scritti contro le grandi società americane e le compagnie di assicurazioni sanitarie. Ma anche un passaporto, almeno 10mla dollari in contanti, e 2mila dollari in valuta estera.
«La persona arrestata corrisponde alle descrizioni. È stata trovata in possesso di diversi oggetti che lo collegano all’omicidio», ha detto il sindaco di New York, Eric Adams. «Mangione – ha confermato il capo della polizia di New York, Jessica Tisch – è la nostra persona di interesse». Una carta di identità del New Jersey, trovata nelle tasche di Mangione, coincide con il atto usato dal killer per registrarsi in un ostello di New York, dieci giorni prima dell’omicidio.
Mangione, che avrebbe agito da solo, risulta domiciliato alle Hawaii e non ha precedenti penali. Cresciuto nel Maryland, secondo le prime ricostruzioni, era il primo della classe al liceo, considerato un mago della tecnologia. Si è poi laureato in ingegneria all’Università della Pennsylvania nel 2020. Sui social ha mostrato di apprezzare Ted Kaczynski, il matricolato Unabomber che negli anni Novanta aveva terrorizzato l’America con i pacchi bomba contro il capitalismo.