Uccide prima il nuovo compagno della sua ex, nei boschi del Varesotto, ai confini con la Svizzera. Poi va da lei, le spara per la strada, vicino alle terme di Stabio, in Canton Ticino, dove sa che lavora. E poco dopo si toglie la vita. Un omicidio, un tentato omicidio e un suicidio: tutto nel giro di tre quarti d’ora, ieri tra le 18,15 e le 19, e a pochi chilometri di distanza tra le strade del Varesotto e il Canton Ticino, tra le città di Cantello e Stabio. Sul caso indagano i carabinieri di Varese in collaborazione con la polizia cantonale. Che hanno dovuto mettere in fila i tasselli di questo omicidio-suicidio e ricostruire l’ordine cronologico degli eventi ravvicinati, nei tempi e nei luoghi. Ma in poco tempo è risultato chiaro come i tre fatti fossero tra loro collegati.
La prima vittima è un italiano di 48 anni. Si chiama Daniele Morello, aveva una ditta di trasporti a Stabio. Viene trovato senza vita in un’area boschiva nei pressi di Cantello. Dalle prime ricostruzioni degli investigatori a sparargli un colpo di pistola è stato l’ex fidanzato della sua attuale compagna, Salvatore Stefano Solazzo, operaio di 51 anni. La dinamica è ancora da accertare, ma sembra che Morello sia stato attirato in un’area appartata della cittadina proprio dal suo omicida con la scusa di un appuntamento di lavoro. Probabilmente i due hanno avuto una discussione. Dopo avergli sparato, l’assassino l’avrebbe poi scaricato sul ciglio della strada dopo poi il cadavere è stato ritrovato. Un punto lungo le curve in mezzo al verde della Valsolda, vicino alla motorizzazione civile, in una zona isolata.
A quel punto Solazzo, anche lui italiano residente in Svizzera, sale in macchina diretto in Canton Ticino. Va a cercare la sua ex compagna, dalla quale si è separato recentemente, un distacco che non ha accettato. La cerca nei pressi del posto di lavoro della donna, alle terme di Stabio, a pochi chilometri dalla dogana tra Italia e Svizzera. Ed è lì, per la strada, che le spara. La ferisce gravemente, probabilmente la crede morta, la donna è esanime. A quel punto l’assassino risale nella sua macchina, si allontana e a poca distanza dal luogo del ferimento dell’ex compagna decide di puntare la pistola contro di sé. Un colpo e si uccide. Il suo corpo verrà ritrovato poco dopo, a bordo dell’auto, con targa svizzera. La donna è grave, ha riportato una ferita ritenuta seria e ha perso sangue, ma ieri, a tarda sera, non risultava in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del Sam, assieme anche a un team di psicologi per prestare supporto.
Sia in Lombardia, con i carabinieri di Varese guidati dal comandante Gianluca Piasentin, sia in Canton Ticino, gli investigatori sono al lavoro sul posto assieme alla procuratrice Valentina Tuoni. I reparti scientifici sono a caccia di tracce sui luoghi delle sparatorie, anche se non sembrano esserci dubbi sulle responsabilità dell’accaduto. I tre fatti sono collegati tra di loro, chi indaga non ha dubbi. Da accertare restano le modalità e la presenza di testimoni.
Sempre ieri, la 33enne Valentina di Mauro, cresciuta a Varese, è stata uccisa a coltellate a Como da Marco Campanaro, 37 anni, magazziniere in Svizzera. I due vivevano insieme da circa due anni e i vicini di abitazione non li avevano mai sentiti litigare. Ma all’alba di ieri hanno udito le grida disperate della donna e hanno cercato di intervenire, inutilmente. I carabinieri hanno trovato il femminicida in abitazione e l’hanno arrestato.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-07-25 22:43:44 ,milano.repubblica.it