Omicron, perché il vaccino contro la variante è una questione complessa

Omicron, perché il vaccino contro la variante è una questione complessa

Omicron, perché il vaccino contro la variante è una questione complessa


Di fronte alle varianti di Covid-19 come omicron, l’aggiornamento dei immunizzazioni è complicato non tanto per la tecnologia impiegata – con i immunizzazioni a mRna è relativamente semplice procedere allo sviluppo di nuovi prodotti in tempi stretti – ma proprio per la continua evoluzione del virus. Perché se è vero che è veloce mettere a punto nuovi immunizzazioni, l’evoluzione del virus corre ancora più veloce. Così oggi, mentre arrivano i dati dei immunizzazioni sviluppati contro la variante omicron BA.1, siamo già alle prese con altre sottovarianti di omicron, come BA.4 e BA.5. E non sappiamo cosa accadrà in futuro, come ripetuto più volte e come riconosciuto anche dalle istituzioni, chiamate a misurarsi con queste incertezze e prendere decisioni. 

Le discussioni degli esperti

La questione è al centro delle discussioni in materia di Covid. Se per il ministro Speranza è scontato che dovremmo avere immunizzazioni aggiornati contro la nuova variante in autunno, l’agenzia regolatoria americana, la Food and Drug Administration (Fda), nei giorni scorsi ha organizzato un meeting con esperti per affrontare il tema dell’aggiornamento dei immunizzazioni. Perché, ha spiegato, sebbene manchi ancora una chiara comprensione di come le varianti impattino l’efficacia dei primi immunizzazioni, le evidenze suggeriscono che sarebbe meglio avere a disposizione prodotti tagliati sulle varianti circolanti (un po’ quanto avviene per l’influenza). Per lo meno nei richiami un vaccino contro Omicron sarebbe opportuno includerlo, ha aggiunto il Technical Advisory Group on COVID-19 Vaccine Composition dell’Oms. Mentre non è al momento chiaro se un unico vaccino monovalente contro Omicron, usato per il ciclo primario di vaccinazioni, possa portare allo stesso livello di protezione dalla malattia osservato con i immunizzazioni sviluppati contro il ceppo originario si Sars-CoV-2. 

Anche il meeting degli esperti consultati dall’Fda ha votato a favore di formulazioni di immunizzazioni booster che prendano di mira anche Omicron o una sua variante, ma non era chiaro come esattamente, se colpendo solo la variante originale BA.1 o meglio le sottovarianti BA.4 e BA.5, riferisce il New York Times. C’è stato infatti chi spingeva per una protezione più ampia e non mirata alle varianti (come nelle intenzioni di un vaccino universale), almeno basata su omicron, e chi invece spingeva per una più tarata su quelle al momento circolanti. 

Dopo questa consultazione giovedì l’Fda si è espressa, raccomandando l’inclusione di una componente contro le sottovarianti omicron BA.4/5 nei prossimi booster in aggiunta alla composizione attuale, per avere dei prodotti bivalenti. Senza consigliare però un cambio per quelli usati per le prime vaccinazioni, proprio in virtù della loro capacità di proteggere dalla malattia grave. Le aziende però avevano già sviluppato un vaccino contro omicron, ma prima dell’arrivo delle ultime sottovarianti, principalmente diretto contro BA.1. Quindi che succede ora?

I immunizzazioni aggiornati dalle aziende

Le aziende infatti lavorano sull’aggiornamento dei immunizzazioni da tempo e nel rilasciare i dati dell’efficacia dei immunizzazioni contro le varianti omicron BA.1 forniscono anche quelli riguardo le altre sottovarianti, pur trattandosi di prodotti non specificatamente formulati contro queste. Lo ha fatto nei giorni scorsi Pfizer nell’annunciare i dati che arrivano da due dei suoi immunizzazioni in via di sviluppo specifici per omicron, uno monovalente e uno bivalente (che oltre a prendere di mira la variante omicron BA.1 contiene anche il prodotto originario di Pfizer). Entrambi i immunizzazioni contro omicron, riferisce l’azienda, riescono ad aumentare la quantità di anticorpi neutralizzanti contro BA.1. Nello specifico il vaccino monovalente usato come booster aumenta la risposta immunitaria contro la BA.1 dalle 13,5 alle 19,6 volte (si parla di media geometrica dei titoli degli anticorpi neutralizzanti) e il booster con bivalente di 9,1 e 10,9 volte. Gli anticorpi sviluppati in risposta ai immunizzazioni specifici per omicron riescono a neutralizzare anche le varianti BA.4 e BA.5, ma tre volte meno rispetto a BA.1. 



Leggi tutto su www.wired.it
di Anna Lisa Bonfranceschi www.wired.it 2022-07-02 05:00:00 ,

Previous Vaticano, Elon Musk incontra Papa Francesco in Santa Marta: “La tecnologia ci salverà”

Leave Your Comment