Nonostante i miglioramenti solo marginali suggeriti dal nome, GPT-4.5 rimane comunque il modello di intelligenza artificiale più ambizioso di OpenAI. Lanciato a fine febbraio come anteprima di studio – il che essenzialmente significa che la società lo considera una versione beta – il sistema sfrutta una maggiore potenza di calcolo rispetto ai modelli precedenti ed è stato addestrato su un numero maggiore di dati.
Ma quanto è grande esattamente GPT-4.5? Impossibile dirlo, visto che gli sviluppatori non lo hanno rivelato. E da dove provengono i dati di addestramento aggiuntivi? Anche su questo punto, le bocche sono cucite. Per prendere in prestito una battuta di Scissione, la fortunata serie di Apple TV, al momento OpenAI si sta limitando a presentare i presunti miglioramenti del suo nuovo modello come “misteriosi e importanti”.
Confrontando i test sui benchmark dell’AI di GPT-4.5 con quelli della concorrenza e dei modelli dotati di capacità di “ragionamento” di OpenAI, i vantaggi offerti dal nuovo sistema non sono immediatamente chiari. Nella scheda di sistema del modello e in una precedente intervista a Wired US, i ricercatori della società affermano che gli avanzamenti si percepiscono negli aspetti “antropomorfi” del modello, che è dotato per esempio di una maggiore sensazione e una comprensione più profonda delle emozioni.
Ma una volta che l’anno scorso i dirigenti di OpenAI avevano illustrato un piano per rendere ChatGPT un software sempre più utile e redditizio, non era certo questo il lancio che mi aspettavo nel 2025. Invece di adottare un approccio più utilitaristico, il nuovo modello cerca di essere più emotivo.
Dal momento che OpenAI sta continuando ad aumentare i suoi contratti di collaborazione con le aziende, ci si aspetta che la startup distribuisca versioni di punta dei suoi modelli dotati di applicazioni pratiche, soprattutto nella versione più costosa e potente del suo chatbot. GPT-4.5 però sembra più il prodotto di un gruppo di studio accademico che sta facendo di tutto per inseguire l’intelligenza artificiale generale (AGI), l’AI iteoricamente n grado di eguagliare o superare le capacità umane .
Per quanto la startup di Sam Altman sottolinei che i due percorsi sono interconnessi e ugualmente importanti, se il vostro obiettivo a breve termine è sfruttare ChatGPT per incassare, l’ultimo arrivo in casa OpenAI non ha senso: è super costoso e presenta migliorie marginali che solo gli utenti esperti potrebbero notare. Ma se invece la missione principale è quella di costruire un’Agi utile – che è ancora l’obiettivo principale dichiarato da OpenAI, – allora imitare le sfumature delle emozioni umane e le abilità trasversali rimane un’area critica. È in questo campo che l’azienda potrebbe mantenere la sua leadership, mentre i suoi rivali nella corsa all’AI generativa, come il molto più economico R1 di DeepSeek, si spingono verso altre innovazioni.
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di Reece Rogers www.wired.it 2025-03-07 12:32:00 ,