OpenAI, una delle aziende di intelligenza artificiale più importanti al mondo, ha reso noto di aver avviato una collabrazione con Anduril, una startup statunitense attiva nel settore della difesa che produce missili, droni e software per l’esercito americano. Quello del creatore di ChatGPT è solo l’ultimo in una serie di annunci arrivati di recente dalle principali aziende tecnologiche della Silicon Valley, che hanno dimostrato la volontà di stringere legami più stretti con l’industria della difesa.
“OpenAI costruisce la sua AI a vantaggio del maggior numero possibile di persone e sostiene gli sforzi degli Stati Uniti per garantire che la tecnologia sostenga i obbligazioni democratici“, ha dichiarato mercoledì 4 dicembre l’amministratore delegato di OpenAI Sam Altman.
La partnership OpenAI-Anduril
I modelli di intelligenza artificiale di OpenAI saranno utilizzati per potenziare i sistemi di difesa aerea. “Insieme, ci impegniamo a sviluppare soluzioni responsabili che consentano agli operatori militari e di intelligence di prendere decisioni più rapide e accurate in situazioni di alta pressione“, ha dichiarato Brian Schimpf, cofondatore e amministratore delegato di Anduril.
La tecnologia di OpenAI sarà impiegata inoltre per “valutare le minacce dei droni in modo più rapido e accurato, fornendo agli operatori le informazioni necessarie per prendere decisioni migliori restando al sicuro“, ha affermato un ex dipendente di OpenAI che ha lasciato l’azienda all’inizio di quest’anno e ha chiesto di rimanere anonimo per salvaguardare i propri rapporti professionali.
All’inizio dell’anno l’azienda da Altman ha modificato la sua politica sull’uso dell’AI per applicazioni militari. Una fonte che lavorava in azienda all’epoca sentita da Wired riporta che alcuni dipendenti non erano soddisfatti del cambiamento, che però non ha portato a proteste esplicite. Secondo quanto riportato da The Intercept, l’esercito statunitense utilizza già alcune tecnologie di OpenAI.
Anduril sta sviluppando un sistema avanzato di difesa aerea basato su uno sciame di piccoli droni che lavorano insieme in missione. Questi velivoli autonomi sono controllati attraverso un’interfaccia alimentata da un modello linguistico di grandi dimensioni (Llm), che interpreta i comandi inviati in linguaggio naturale e li traduce in indicazioni che sia i piloti umani che i droni possono comprendere ed eseguire. Finora Anduril ha utilizzato modelli linguistici open source per i suoi test.