Sembra quindi da escludere che Altman sia stato destituito per via di uno scandalo aziendale legato alla violazione delle regole di OpenAI. Questo aspetto però ha contribuito ad alimentare l’ipotesi, che si è fatta strada in alcuni angoli della comunità dell’intelligenza artificiale durante il fine settimana, secondo cui il cofondatore e scienziato capo di OpenAI, Ilya Sutskever, e gli altri membri del cda avrebbero agito per paura che OpenAI stesse correndo dei rischi sviluppando la sua tecnologia troppo frettolosamente.
La strana struttura di governance di OpenAI è stata progettata per dare al consiglio di amministrazione il potere di controllare il suo ramo a scopo di lucro. Il compito principale dei membri del cda corrisponde alla missione con cui è stata fondata l’azienda: “Assicurare che l’intelligenza artificiale generale vada a beneficio di tutta l’umanità“. Alcune persone che hanno seguito la vicenda sostengono che nelle sue recenti interviste, Sutskever abbia fatto riferimento a una scoperta che solleverebbe problemi di sicurezza. Il New York Times ha riportato fonti anonime secondo cui il capo della ricerca di OpenAI avrebbe iniziato a pensare che la tecnologia dell’azienda potesse essere pericolosa e che Altman avrebbe dovuto essere più cauto.
Lunedì, però, anche queste teorie sembrano essere state messe a tacere. In un post pubblicato su X nelle prime ore del mattino, il nuovo amministratore delegato ad interim Emmett Shear ha scritto che prima di accettare l’incarico ha chiesto il motivo del licenziamento di Altman . “Il consiglio non ha rimosso Sam per una divergenza specifica sulla sicurezza – ha scritto –. La logica è stata completamente diversa“. Shear tuttavia non ha spiegato quale fosse la vera motivazione.
Lo stesso Sutskever è sembrato poi allontanare l’ipotesi che lui e il consiglio di amministrazione avessero agito per timore che Altman non fosse sufficientemente prudente. Il suo nome è infatti apparso accanto a quello di circa 500 dipendenti dell’azienda che hanno firmato una lettera in cui minacciano di licenziarsi in caso di mancato re-integro di Altman. In poche ore, circa il 95% dell’azienda ha sottoscritto la lettera.
In un post su X, Sutskever ha anche scritto di essersi pentito del suo ruolo nella decisione del consiglio di amministrazione, ed è sembrato negare ancora una volta la tesi dell’esistenza di gravi problemi di sicurezza: “Mi pento profondamente della mia partecipazione alle azioni del consiglio di amministrazione. Non ho mai avuto intenzione di danneggiare OpenAI. Amo tutto quello che abbiamo costruito insieme e farò tutto il possibile per ricompattare l’azienda“, si legge nel post.
Mistero irrisolto
Nella tarda serata di lunedì, l’amministratore delegato di Microsoft Satya Nadella, che con la sua azienda si è impegnato a investire più di 10 miliardi di dollari in OpenAI, ha dichiarato di essere all’oscuro delle motivazioni che hanno spinto il consiglio di amministrazione a prendere provvedimenti contro Altman. In un’intervista televisiva a Bloomberg, Nadella ha dichiarato che il cda di OpenAI non l’aveva messo al corrente di alcun problema. “Per questo, continuo ad avere fiducia in Sam, nella sua leadership e nelle sue capacità, ed è per questo che vogliamo dargli il benvenuto in Microsoft“, ha dichiarato il numero uno del colosso.
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di Will Knight www.wired.it 2023-11-21 12:19:33 ,