Il mercato della telefonia è nel periodo più difficile dell’ultimo decennio, una crisi dovuta non solo alle condizioni macro economiche sfavorevoli ma anche a diversi altri fattori come l’allungamento dei cicli di sostituzione dei prodotti e l’innovazione che aggiunge ai nuovi dispositivi incrementi di modesta entità. Eppure un’azienda relativamente giovane come Oppo (compirà 20 anni nel 2024), è pronta a scommettere su un futuro roseo, investendo molte risorse in nuove infrastrutture e tecnologia.
Lo abbiamo verificato in prima persona andando a Shenzhen dove è presente un ampio complesso di strutture, laboratori e fabbriche che si ramifica non solo nella popolosa città del Guangdong, ma si estende anche in altre destinazioni del paese. L’azienda sta infatti costruendo diversi nuovi edifici come il Global Mobile Terminal Research and Development a Hangzhou, il Centro di Ricerca e Sviluppo di Changan, il Mobile Internet Center a Chengdu (l’unico già ufficialmente inaugurato), l’Intelligent Ecological Science and Technology Park Research Building di Chongqing.
A queste innovative costruzioni si aggiunge il progetto più ambizioso: il nuovo quartier generale a Shenzhen firmato dallo studio di architettura Zaha Hadid. I quattro grattacieli interconnessi, la cui torre più alta raggiunge i 200 metri di altezza, occuperanno una superfice di 185.000 metri quadrati e saranno terminati nel 2025. L’International Headquarter non solo cambierà il volo della megalopoli cinese ma punta chiaramente a diventare il simbolo dell’ambizione di Oppo nel mercato della telefonia.
I problemi e le sfide
L’obiettivo è di diventare il primo produttore in Cina, attualmente Oppo è il secondo in termini di vendite, e di competere in modo più serrato con i protagonisti di questo settore partendo però da una lusinghiera quarta posizione, forte di una quota globale del 9 %. Una competizione certo non facile, ma i problemi che il colosso ha avuto negli ultimi mesi con la questione dei brevetti contesi con Nokia, che ha costretto l’azienda ad uscire dalla Germania e a limitare le vendite di molti prodotti in altri paesi europei, Italia inclusa, sembra un problema riassorbibile.
La disputa è ufficialmente ancora aperta, con risultati legali contrapposti e contraddittori. La corte tedesca ha dato ragione a Nokia, quella francese a Oppo, e altri verdetti sono attesi. Resta comunque la dichiarata volontà dell’azienda cinese di trovare un accordo con il contendente finlandese. Nel frattempo le mancate vendite europee sono state in buona parte compensate con una crescita in Asia e Africa. Di sicuro il 2024 sarà un anno importante per l’azienda di Shenzhen, e se non dovessero arrivare nel Vecchio Continente i prodotti top di gamma, l’ottimismo ostentato finora rischierebbe di vacillare.
Piani a lungo termine
Di sicuro gli investimenti che Oppo sta facendo sono a lungo termine e le infrastrutture produttive sono tutte all’avanguardia. Una delle fabbriche di Shenzhen che abbiamo visitato, tra le più moderne del paese, è in grado di realizzare un’intera scheda madre di uno smartphone in appena 60 minuti con l’ausilio di macchinari totalmente automatici supervisionati da appena una manciata di ingegneri.
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di Mark Perna www.wired.it 2023-12-03 05:30:00 ,