Cosa prevede la nuova importante sentenza sull’orario di lavoro che riconosce lo stipendio più alto (ed è valida anche per il passato)? Sono diverse le attività lavorative che per il loro svolgimento prevedono l’obbligo di indossare divise e tute da lavoro, pensiamo al personale sanitario, o impiegati di aziende e imprese che lavorano vicino macchinari e devono indossare apposito abbigliamento.
Il cosiddetto tempo di vestizione dovrebbe rientrare nell’orario di lavoro ma alcune aziende e per alcune attività il tempo tuta per la vestizione a lavoro non viene riconosciuto nell’orario di lavoro, non prevedendo pertanto neppure una relativa retribuzione. A chiarire la situazione è arrivata una nuova importante recente sentenza.
- Nuova importante sentenza su orario di lavoro e stipendio cosa prevede
- Orario di lavoro e tempo di vestizione cosa prevede legge in vigore
Nuova importante sentenza su orario di lavoro e stipendio cosa prevede
Il Tribunale di Lodi ha stabilito che il cosiddetto tempo tuta, cioè il tempo necessario per la vestizione e svestizione per la pratica di specifiche attività e per l’uso delle protezioni per il rispetto delle norme igieniche a lavoro, deve essere considerato nell’orario di lavoro e pertanto deve essere retribuito.
Il Tribunale di Lodi ha, infatti, accolto il ricorso presentato a luglio del 2022 da due dipendenti della Stella Bianca, azienda di Ossago Lodigiano specializzata nella produzione di formaggi freschi, che hanno intrapreso una battaglia legale affinchè venisse riconosciuto nell’orario di lavoro, e quindi pagato. anche il tempo tuta, considerando che, stando a quanto dichiarato, si vestivano e svestivano, per un tempo complessivo di 15 minuti al giorno, prima e dopo la timbratura che rappresenta inizio e fine dell’orario di lavoro.
Il giudice ha accolto il ricorso, condannando l’azienda a riconoscere ai due dipendenti il pagamento di cinque anni di arretrati per un totale di 5.066,62 euro al primo e di 4.743,74 euro al secondo, richiamando una sentenza della Cassazione del 2018 secondo cui nell’orario di lavoro deve essere calcolato il tempo impiegato dal dipendente per la vestizione e la svestizione della divisa da lavoro in base a luogo e modalità di lavoro, prescrizioni datoriali, funzionalità della stessa nel rispetto delle previsioni di legge in tema di igiene pubblica.
Considerando la nuova importante sentenza, dunque, dovrà essere riconsiderato il tempo di vestizione nel normale orario di lavoro in aziende e imprese che non lo hanno considerato tale, pagando la dovuta retribuzione per il tempo impiegato per cambiarsi a lavoro anche relativamente a tempi passati, con relativi arretrati da ricalcolare.
Orario di lavoro e tempo di vestizione cosa prevede legge in vigore
La sentenza del Tribunale di Lodi deriva, del resto, da quanto previsto anche dalle leggi in vigore sull’orario di lavoro dei contratti nazionali Ccnl. L’orario di lavoro rappresenta per tutti i lavoratori il tempo di svolgimento effettivo dell’attività lavorativa e relative funzioni per ogni lavoratore.
Considerando che per lo svolgimento di alcune attività è previsto l’obbligo di indossare abiti e dispositivi di protezione individuali, il tempo di vestizione e svestizione, essendo operazioni obbligatorie richieste proprio per l’attività che si svolge, deve rientrare nel normale orario di lavoro e deve essere pagato come se si stesse effettivamente lavorando.
La legge specifica inoltre che, insieme al tempo di vestizione e svestizione, deve essere calcolato nell’orario di lavoro e quindi pagato anche il tempo di percorrenza tra lo spogliatoio e il reparto in cui il dipendente svolge la propria attività lavorativa.
Del resto, già la Corte d’Appello di Roma nel 2021 aveva specificato che il tempo vestizione rientra nel normale orario di lavoro solo quando espressamente richiesto dal datore di lavoro ed è prevista relativa retribuzione da cui non ci può prescindere.
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2023-08-23 12:10:00 ,