Questo tweet è stato poi cancellato e sostituito con un secondo in cui Naftali descrive l’esplosione dell’ospedale come “misteriosa”, proponendo due tesi: l’autosabotaggio per ottenere supporto internazionale o una disgrazia causata da un razzo di Hamas mal funzionante. Per quanto sospetto possa sembrare questo dietrofront, mentre ancora il primo tweet era online, vari analisti indipendenti avevano già sollevato dubbi rispetto la natura dell’esplosione che ha coinvolto l’ospedale di Gaza, proponendo proprio la tesi del malfunzionamento.
L’incertezza è nata a causa di un suono presente nei video della tragedia, diffusi sui social dagli stessi palestinesi che si trovano all’interno della Striscia di Gaza e stavano filmando il lancio di alcuni missili di Hamas. Nei video si sente un breve fischio, un forte sibilare prima dell’esplosione che per i più esperti sembra il suono caratteristico dei razzi o dei missili subsonici, non quello delle bombe sganciate dagli aerei israeliani. In più, altri video mostrano uno dei vari missili lanciati da Hamas durante la notte rompersi in aria e cambiare direzione.
Anche un medico palestinese che ha assistito al disastro, Ghassan Abu-Sitteh, in un post su Facebook ha confermato di aver sentito il fischio di un missile. Mentre altre immagini e video, pubblicati su X nella mattina del 18 ottobre, mostrano l’ospedale danneggiato, il parcheggio con le auto incenerite, ma l’assenza di crateri da impatto o colpi diretti subiti dagli edifici nei dintorni, andando a supportare la tesi secondo cui la tragedia possa essere stata causata da un missile di Hamas malfunzionante, esploso in aria e crollato sull’ospedale.
Chiaramente sia Israele che Hamas hanno scaricato la responsabilità sull’altra fazione, dato che l’articolo 18 della Convenzione di Ginevra vieta categoricamente qualunque tipo di attacco contro gli ospedali civili e che l’opinione pubblica palestinese potrebbe rivoltarsi in fretta contro Hamas se dovesse sapere di una loro possibile responsabilità nel disastro dell’ospedale Al-Ahli al-Arabi.
Soprattutto, bisogna tenere bene a mente che entrambi gli schieramenti hanno più volte violato i diritti umani, commesso crimini di guerra l’uno contro l’altro e mentito più volte sulle proprie responsabilità e sulle azioni effettive del nemico, come nel caso della notizia dei minori decapitati, mai confermata ma data per vera da gran parte della stampa. Va inoltre ricordato che mentre la Palestina ha ratificato il trattato che istituisce e la mette sotto la giurisdizione della Corte penale internazionale, che punisce i responsabili dei crimini di guerra, Israele non l’ha mai fatto e quindi è fuori dall’autorità della Corte, come Russia, Stati Uniti e Sudan.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-10-18 10:34:49 ,