Pacchetto di voti per il Quirinale o obiettivi più ampi? Un nuovo centro (e tanti ostacoli)- Corriere.it

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di Roberto Gressi

Renzi, Calenda, Toti, Della Vedova. L’area in fibrillazione ma i leader rischiano di essere troppi. L’idea di mettere insieme un raggruppamento significativo sa di usato sicuro

Non chiaro se la voglia di centro che agita i partiti sia una sorta di ritorno alla ricerca dell’et dell’oro, la mitica era della prosperit e dell’uguaglianza, o pi semplicemente la creazione di un pacchetto di mischia per giocare la partita del Quirinale e dettare almeno un po’ legge sulle candidature per le prossime elezioni politiche. Certo che l’idea di mettere insieme un raggruppamento significativo, almeno come numero di parlamentari, sfruttando anche le divisioni interne ai partiti pi grandi, sa di usato sicuro e come tale pu anche avere un ruolo pesante. Ma al momento, a sentire chi a questa ipotesi lavora, siamo ancora lontani dalla definizione di progetto concreto. L’idea ancora vaga, c’ un magma assoluto, troppe divisioni, soprattutto nel centrodestra, rivalit e anche odi personali che non permettono ancora di disegnare un cammino comune.

I numeri ci sarebbero

Ma quale sarebbe questo cammino? Anche qui le strade si dividono, tra chi immagina una formazione pirata capace con un pacchetto di voti di fare da ago della bilancia e cambiare il segno del nuovo presidente della Repubblica e chi vuol farne invece il demiurgo di una nomina segnata da un’ampissima maggioranza. Per essere chiari: qui non si tira la volata n a Silvio Berlusconi n a Paolo Gentiloni. Anche perch la vittoria di misura di uno dei due schieramenti con il sostegno di un’area centrista sarebbe la fine del governo di Mario Draghi, sostengono i pontieri. Certo, un po’ di numeri ci sarebbero. Gi Italia viva di Matteo Renzi e Coraggio Italia di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro, mettono insieme almeno una settantina di parlamentari. Ma soprattutto, se si uscisse dalle addizioni per trovare invece un bandolo politico, questa compagine forse nascente potrebbe fare da catalizzatore anche nei confronti del volgo disperso del gruppo Misto, mai cos vasto e cos contraddittorio come in questa legislatura. Almeno un centinaio, tra deputati e senatori, alla ricerca di protagonismo specie in vista delle elezioni politiche prossime venture che vedranno il numero dei parlamentari ridotto di ben 345 componenti. Strada troppo confusa e pasticciata e fin troppo sospetta di intelligenza con il centrodestra per Carlo Calenda (Azione) e Benedetto Della Vedova (+Europa) che non vogliono saperne, almeno al momento, di partecipare a manovre dai confini non limpidi. Anche se la partita, che per ora non pu che essere concentrata sul Quirinale, scommette in realt sulla convinzione che alle prossime elezioni politiche i poli possano essere ancora una volta almeno tre, e non due.

L’ala leghista

Un occhio benevolo, magari strumentalmente interessato, potrebbe venire pure dall’interno dei partiti, anche se qui per ora serve un po’ di fantasia per sopperire alla sostanza. Un’ala centrista-governista esiste di sicuro nella Lega, con Giancarlo Giorgetti, Luca Zaia, Massimiliano Fedriga, Erika Stefani e Massimo Garavaglia. Ma anche nel Partito democratico la corrente di Base riformista, che orgogliosamente rifiuta la qualifica di ex renziani — con Lorenzo Guerini, Luca Lotti, Andrea Romano — non sorda alle sirene del centro. Resta il fatto per che se un’eventuale formazione nascente volesse davvero avere voce in capitolo nella corsa al Colle non potrebbe che dialogare con chi comanda, cio Matteo Salvini e Enrico Letta. Non resta che attendere, anche se molto probabilmente non sar dicembre la levatrice di questa storia. Bisogner attendere gennaio, quando si arriver a ridosso della convocazione del Parlamento in seduta comune, per vedere se gli abboccamenti che si moltiplicano in questi giorni si trasformeranno in un patto o non saranno stati invece un intrattenimento prenatalizio. Non ultimo tra gli ostacoli, visto il protagonismo dei protagonisti, anche la necessit di combattere contro l’antico detto, secondo il quale con troppi galli a cantare non si fa mai giorno.

6 dicembre 2021 (modifica il 6 dicembre 2021 | 22:17)



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Roberto Gressi , 2021-12-06 21:34:07
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