PADOVA – L’accusa è grave e scuote il mondo del volontariato e della sanità veneta: soldi della beneficienza per i bambini malati oncologici spesi per viaggi in Sardegna o, semplicemente, per fare la spesa e riparare l’auto. Ha la forza di un ciclone l’inchiesta che si è abbattuta sulla onlus Team For Children, realtà nata nel 2009 e gestita dalla presidente Chiara Girello Azzena.
La promessa tradita
“L’associazione collabora con i medici del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale di Padova, fornendo materiale didattico, sostenendo l’acquisto di materiale elettromedicale, finanziando contratti di lavoro di medici oncologici e sostenendo psicologicamente ed economicamente le famiglie dei bambini e dei ragazzi malati”, così si presenta e così, teoricamente, dovrebbe essere. Ma l’indagine sviluppata dal pubblico ministero Sergio Dini sembra dimostrare tutt’altro.
Soldi anche ai parenti
Tutto è partito da un esposto inviato in Procura, in cui veniva raccontato come la presidente di Team for Children impiegasse i fondi della onlus per fini personali. Secondo la ricostruzione della Guardia di finanza di Padova, Chiara Girello Azzena avrebbe speso i sodi delle donazioni per i viaggi nella sua villa sul Golfo degli Aranci. Una parte dei soldi, poi, sarebbe andata secondo l’accusa anche ai parenti. Durante le perquisizioni, nella disponibilità di queste persone, sarebbero stati trovati condizionatori che la società Dyson aveva donato alla onlus.
“Nego tutto”
Girello Azzena nega tutto ma si affida a Paola Rubini, uno dei penalisti di punta dello studio Ghedini-Longo. “Indagini della Procura su di me? Non so neanche di cosa stiamo parlando. Non so niente e non c’è niente che mi riguardi. Penso ci sia un errore”, ha detto al Mattino di Padova. In realtà l’inchiesta è chiusa, l’ipotesi di reato è “appropriazione indebita” e lei rischia di finire a processo.
“I sostenitori di Team For Children onlus in Italia sono numerosi. Più del 90% dei fondi raccolti provengono dal sostegno dei privati cittadini, da eventi e manifestazioni e da collaborazioni con aziende selezionate”, spiega la onlus nel suo sito. La tempesta dell’inchiesta giudiziaria è stata preceduta, circa un anno fa, dalle dimissioni di massa di ben sei consiglieri del direttivo. Il tutto dovuto, a quanto sembrerebbe, da risposte non date, da conti che non tornavano, da giustificazioni frettolose circa i soldi che entravano nelle casse della onlus.
Consiglieri rimpiazzati con i parenti
I consiglieri che si sono dimessi sono stati rimpiazzati con quasi tutti membri della famiglia della presidente, come ricostruisce il Gazzettino. Ci sono infatti il nipote, il figlio e addirittura la fidanzata del figlio. Le accuse mosse nei confronti di Chiara Girello Azzena dovranno essere dimostrate o smentite nel corso del procedimento penale. Ciò che non è in dubbio è l’impegno dell’associazione della sua presidente nel campo dei malati oncologici pediatrici.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-11-17 11:53:11 ,www.repubblica.it