È deceduto annegato un ragazzo di 23 anni che ieri pomeriggio si era tuffato nel fiume Brenta a Padova dopo essere sfuggito ad un controllo della polizia e aggredito un agente. Il corpo di Oussama Ben Rebha, tunisino, entrato in Italia da irregolare, padre di un bambino piccolo, è stato recuperato stamane dai vigili del fuoco che ieri avevano perlustrato il fiume con l’ausilio dei sommozzatori, mentre la polizia aveva fatto alzare un elicottero del Reparto Volo.
Ieri una volante del Commissariato Stanga, nel servizio di prevenzione, aveva deciso di controllare 4 stranieri che stavano transitando lungo una strada che corre parallela all’argine del fiume Brenta. Alla vista degli agenti, due sono fuggiti, mentre gli altri due sono stati bloccati. Nel frangente, uno dei due ha reagito violentemente, aggredendo e ferendo un agente, riuscendo così a divincolarsi e a tuffarsi nel fiume, benchè rincorso dagli agenti. La seconda persona che era sotto controllo ne ha approfittato per scappare.
Un’amica dell’uomo annegato ha raccontato invece ai giornalisti una versione diametralmente opposta dei fatti: “Le altre persone che erano con lui e sono scappate, hanno visto e ci hanno chiamati, ci hanno fatto una videochiamata, hanno girato la telecamera e si vedeva che lo stavano picchiando e lo hanno buttato nel fiume”.
La Questura di Padova ha però replicato in una nota che al momento le affermazioni della donna “non trovano alcun riscontro. Ogni approfondimento investigativo sulla vicenda sarà valutato dall’Autorità Giudiziaria”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-01-12 13:12:37 ,www.repubblica.it