In Pakistan i servizi internet sono stati sospesi su tutto il territorio nazionale per un tempo ancora indefinito. Una decisione presa dal governo dopo le proteste scoppiate in seguito all’arresto dell’ex primo ministro Imran Khan, trascinato via da un’aula del tribunale di Islamabad dagli agenti del National Accountability Bureau, l’organismo anticorruzione del paese, seguiti da un cospicuo numero di paramilitari. L’arresto è avvenuto appena poche ore dopo che Khan aveva rilasciato un videomessaggio accusando il governo di Shehbaz Sharif di aver cospirato per rimuoverlo dal suo ruolo di potere e (addirittura) attentare alla sua vita. Nelle ore successive alla cattura dell’ex primo ministro, in tutto il paese sono scoppiate proteste, con i manifestanti pakistani che accusavano l’esercito di aver orchestrato il tutto.
Di tutta risposta, l’autorità per le telecomunicazioni pakistana ha sospeso i servizi internet in tutto il territorio e ha limitato l’accesso a Facebook, YouTube e Twitter. A tal proposito, alcune fonti anonime hanno riferito a Geo News che i social media avrebbero diffuso contenuti video non veritieri relativi alle proteste prima di aver cominciato a subire interruzioni nella serata di ieri, anche se non è chiaro a cosa si riferissero. Inoltre, molti utenti hanno segnalato la difficoltà di accedere a WhatsApp sia da desktop che da dispositivi mobili. Nel giro di poche ore, quindi, il Pakistan si è ritrovato pressoché isolato. Una soluzione adottata dal governo per cercare di riportare l’ordine nel paese, ammesso che sia possibile.
Dopo che Imran Khan è stato sollevato dal suo incarico di primo ministro con un voto di sfiducia l’aprile scorso, ha intrapreso una vera e propria crociata contro gli alti funzionari dell’establishment militare pakistano, che prima hanno contribuito a portarlo al potere e poi lo hanno rimosso dal governo quando tra le due parti si sono create incomprensioni. Eppure, nel corso di tutto l’anno la popolarità di Khan è cresciuta in maniera esponenziale. Il governo Sharif, che lo ha succeduto, ha generato non poco malcontento nel paese per via dell’aumento dell’inflazione. E questo fa pensare che Khan possa tornare al governo nelle prossime elezioni, soprattutto considerando che la decisione di sospendere i servizi internet a tempo indeterminato non fa altro che incrementare la sfiducia dei pakistani nei confronti del loro governo.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-05-10 15:25:32 ,