Il Palio di Siena è al centro di nuove controversie, poiché un’associazione sta raccogliendo firme per promuovere un referendum volto ad abolire l’evento.
Nelle regioni del centro Italia, le giostre cavalleresche, come il Palio e le quintane, sono radicate in una lunga tradizione storica. Il Palio di Siena è l’evento più celebre di questo genere ed è celebrato due volte all’anno: il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto in onore della Madonna Assunta. Questa manifestazione, nata nel periodo medievale, si è evoluta nel corso del tempo e ora si svolge nella Piazza del Campo, con la partecipazione di 10 contrade su 17 totali, che gareggiano a cavallo. L’evento include cerimonie e tradizioni, ma il momento clou è la corsa, vinta dal cavallo che completa tre giri della piazza in senso orario. Tuttavia, negli ultimi anni, diverse associazioni animaliste hanno protestato contro l’evento, accusando anche maltrattamenti ai cavalli. I critici della manifestazione sostenitori dei diritti degli animali sostengono che “Chi rispetta i cavalli non ama il Palio”. Nel 2023, l’associazione “Rispetto per tutti gli animali”, guidata da Giancarlo De Salvo, ha avviato una raccolta di firme con l’obiettivo di organizzare un referendum per abolire il Palio di Siena. L’associazione mira a raccogliere 500.000 firme di elettori italiani entro il 15 settembre, con l’obiettivo di abolire non solo il Palio di Siena, ma anche tutte le altre rievocazioni storiche che coinvolgono gli animali.
Le dichiarazioni del Ministro del Turismo, Daniela Santanché, hanno aggiunto ulteriore polemica all’edizione 2023 del Palio di Siena, che era già oggetto di discussioni. Le condizioni meteorologiche avverse hanno causato la caduta di grandi quantità di pioggia, inzuppando gran parte dell’anello di tufo di Piazza del Campo e portando all’annullamento di due prove. Il personale comunale di Siena ha lavorato intensamente per risanare la pista. Le parole del Ministro Santanché hanno suscitato polemiche, in quanto ha affermato che il Palio è cruciale per l’economia e il turismo del territorio, con un impatto su un settore che coinvolge 24.000 aziende nella provincia di Siena. Queste affermazioni hanno scatenato l’indignazione di molti cittadini senesi, specialmente quelli legati alla tradizione, che considerano il Palio come parte integrante della storia della città e non come un mezzo per attrarre turismo e fare affari.