Nel primo Consiglio dei ministri dopo la rielezione di Mattarella, emerge che il dato del Pil frutto della ripresa globale ma anche delle misure del governo a partiredalla campagna di vaccinazione
Nel primo Consiglio dei ministri dopo l’elezione del capo dello Stato, Mario Draghi volta pagina, si lascia alle spalle le giornate di trattative convulse sfociate nella riconferma di Mattarella e invita tutti i ministri a tornare a concentrarsi sull’attivit dell’esecutivo. La lunga partita del Quirinale ha certamente rallentato l’azione del governo, ora bisogna ricominciare a correre, il senso del messaggio del presidente del Consiglio. La soddisfazione per la riconferma del capo dello Stato solo un attimo di compiacimento generale in apertura della riunione, che dura pochissimo, e che politicamente ha un dato centrale. Non ci sono echi relativi all’ultima settimana, nessuna considerazione viene fatta dai presenti n dal capo del governo, Draghi sovrintende l’approvazione di alcune leggi regionali, attivit quasi protocollare, poi si rivolge ai ministri e di fatto li richiama a rispettare tutte le scadenze — con orizzonte giugno 2023, quindi anche oltre la fine della legislatura — del Piano di ripresa che nei prossimi 17 mesi dovrebbe convogliare nel nostro Paese ben 64,3 miliardi di euro.
Insomma bisogna rimettersi al lavoro e se possibile anche con pi lena e dedizione di prima: L’erogazione della seconda rata, in scadenza al 30 giugno 2022, presuppone il conseguimento di 45 traguardi e obiettivi per un contributo finanziario e di prestiti pari a 24,1 miliardi di euro, ricorda Draghi ai colleghi di governo, rimarcando il lavoro dei prossimi cinque mesi e anche per questo il prossimo Consiglio dei ministri, domani, sar dedicato a una puntuale ricognizione della situazione relativa ai principali obiettivi del Pnrr del primo semestre dell’anno. Per questo motivo, aggiunge il premier, sar chiesto ad ogni ministero di indicare lo stato di attuazione degli investimenti e delle riforme di competenza, segnalando l’eventuale necessit di interventi normativi e correttivi connessi alla realizzazione dei 45 obiettivi e traguardi.
Non la prima volta che il capo del governo fa questo tipo di discorso, si dice pronto anche a fare dei cambiamenti normativi se qualcosa non fila liscio. Probabilmente non sar nemmeno l’ultima, visto che l’attuazione del Pnrr richiede scadenze e monitoraggi molto stringenti. Draghi ha anche espresso soddisfazione per le stime sul prodotto interno lordo, diffusi dall’Istat: 6,5% di crescita nel 2021, insieme ad una rivendicazione per il lavoro svolto dall’esecutivo: Il dato del Pil il frutto della ripresa globale, ma anche delle misure messe in campo dal governo, a partire dalla campagna di vaccinazione e dalle politiche di sostegno all’economia.
Tornando al Pnrr, Palazzo Chigi e il Tesoro comunque affermano nei vari organismi di verifica e monitoraggio del piano non sono emerse finora criticit evidenti e che il dato di fatto che tutti i 51 obiettivi previsti per il 2021 sono stati centrati. indubbio per che nel 2022 bisogna accelerare. Dopo aver ricevuto 25 miliardi nel 2021 come anticipo sul totale delle risorse destinate all’Italia (191,5 miliardi fino al 2026), il nostro Paese attende ora la prima rata da 24,1 miliardi (la Commissione europea sta verificando il conseguimento dei 51 obiettivi previsti dal Pnrr per il 2021) mentre dovr centrare ben 45 fra traguardi e obiettivi entro il 30 giugno 2022 per ottenere la seconda rata, sempre da 24,1 miliardi, e altri 55 milestone e target entro il 31 dicembre per ricevere la terza tranche da 21,8 miliardi. I compiti a abitazione di quest’anno sono pi complicati perch bisogna cominciare ad aprire nuovi cantieri e non solo avviare riforme. Sul fronte delle opere pubbliche sono emersi alcuni problemi. Innanzitutto, la necessit di aggiornare i prezzi a base d’asta, in seguito all’inflazione, e le prime misure in questo senso sono state adottate col decreto legge Sostegni ter la scorsa settimana.
C’ poi la preoccupazione diffusa sulla capacit di Regioni ed enti locali di bandire i lavori
. L’Ance, associazione dei costruttori, ha pi volte lamentato ritardi su questo fronte. Inoltre permane la difficolt di tutte le amministrazioni, centrali e locali, di trovare le professionalit necessarie, nonostante siano state semplificate le procedure concorsuali e di assunzione. Dal lato delle riforme ci sono invece nodi politici da sciogliere, a partire dal disegno di legge sulla concorrenza, che ancora non ha cominciato l’iter in Senato e dove restano da sciogliere le questioni riguardanti le concessioni balneari e idroelettriche. Al momento, dunque, nonostante secondo Palazzo Chigi e il Tesoro, non siano emerse criticit evidenti sul Pnrr, bisogna serrare i ranghi. Altrimenti queste emergeranno presto.
31 gennaio 2022 (modifica il 31 gennaio 2022 | 22:57)
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Marco Galluzzo e Enrico Marro , 2022-01-31 22:04:31
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