Pannelli solari, perché tornano a costare poco
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Un presupposto fondamentale per l’avvento della transizione energetica globale è che le nuove fonti per produrre elettricità costino meno di quelle vecchie. Oggi il fossile conviene ancora perché si appoggia su una filiera collaudata e diffusa, nella quale la concorrenza ha permesso di abbassare i prezzi, e perché troppo spesso per scongiurare rivolte interne i governi hanno lisciato il pelo agli estrattori di idrocarburi nascondendosi dietro l’esigenza di conservare posti di lavoro e risparmiare. Anche nel campo delle rinnovabili, però, qualcosa sta cambiando. Più di preciso nel mercato dei pannelli solari, il cui costo è tornato a scendere dopo gli ultimi due anni trascorsi in controtendenza.

Secondo i dati di BloombergNef, centro americano di ricerca strategica sui mercati delle materie prime e delle tecnologie verso la transizione ecologica, il prezzo medio globale per watt dei pannelli solari era di 19,9 centesimi all’ultima rilevazione, il 7 giugno, in calo rispetto ai 23,7 centesimi dell’inizio di quest’anno e ancor più basso se riferito al dato massimo registrato durante il picco di prezzo nel biennio 2021-22, quando a dicembre di due anni fa il costo era di 27,8 centesimi per watt, come diretta conseguenza della pandemia.

Mentre l’economia globale si riprendeva dallo scossone dovuto all’emergenza sanitaria, infatti, il mercato di alcuni materiali fondamentali per la produzione di pannelli solari, tra i quali il silicio, ha visto una drastica diminuzione della fornitura, con conseguente aumento dei prezzi. Nel 2021 il costo medio globale del prodotto finale ha avuto una netta tendenza al rialzo, come non accadeva dal 2016. A quanto pare però quella fase ha raggiunto il suo picco, e ora è in discesa. “L’industria solare sta subendo un ribasso dei prezzi, non c’è più scarsità di offerta dei materiali chiave e il mercato è tornato favorevole per gli acquirenti”, ha affermato Jenny Chase, analista di BloombergNef, in una nota ai clienti. Se nel biennio trascorso la domanda di silicio era superiore all’offerta, il conseguente aumento dei prezzi ha portato molte aziende a cercare di colmare il gap, causando un accumulo di capacità produttiva, responsabile ora dell’effetto opposto. Inoltre, sebbene la stragrande maggioranza del silicio utilizzato per i pannelli solari proviene dalla Cina, anche altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti, stanno lavorando per allargare l’offerta.

Installazione di pannelli fotovoltaici

Il Pnrr stanzia 2,2 miliardi per lo sviluppo delle comunità energetiche nei piccoli centri, con l’obiettivo di promuovere la diffusione delle fonti rinnovabili e il benessere sociale. Il ministro Pichetto immagina 15mila comunità in Italia, ma i numeri attuali sono molto più bassi

La rivoluzione solare

L’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) ha fatto sapere lo scorso dicembre che nei prossimi cinque anni verrà aggiunta tanta energia rinnovabile quanto quella prodotta negli scorsi 20, il che implicherebbe il triplicare la quantità di energia solare disponibile. Un passaggio importante che avverrà sulla scia che dal 2009 al 2019 ha già visto diminuire il prezzo dell’elettricità generata dal Sole del 90%: un abbattimento costante reso possibile dall’efficientamento dei pannelli fotovoltaici, oltre che dalla loro diffusione e dagli investimenti – soprattutto privati – che hanno svolto un ruolo chiave nella democratizzazione del prodotto finale.

Circa 50 anni fa, la tecnologia solare era così costosa che poteva essere utilizzata solo sui satelliti: i pannelli solari costavano 106 dollari per watt e avevano una capacità di 0,3 megawatt, sufficienti per fornire elettricità solo a 20 persone all’anno. Oggi il prezzo contenuto e la capacità superiore ai 100mila megawatt hanno reso possibile un traguardo un tempo impensabile: nel 2022 il numero dei principali Paesi solari – definiti come quelli che installano almeno 1 GW all’anno – è cresciuto da 12 a 26. Entro il 2025, un rapporto di SolarPower Europe prevede che il fenomeno interesserà più di 50 Stati. Ci sono voluti 22 anni perché il mondo raggiungesse una capacità solare fotovoltaica di un terawatt, ma il report stima una crescita esponenziale, al punto che entro la fine del decennio potremmo installare queste stessa quantità di energia solare in appena un anno. Come per i prezzi, la strada verso il solare appare in discesa.



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di Massimiliano Cassano www.wired.it 2023-07-07 04:50:00 ,

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