I martiri cristiani “sono più numerosi nel nostro tempo che nei primi secoli”: così papa Francesco, che ha citato, in particolare, il caso delle suore uccise in Yemen insieme ad alcuni laici che le aiutavano, tra i quali dei “fedeli musulmani”.
“Oggi, cari fratelli e sorelle, ricordiamo tutti i martiri che hanno accompagnato la vita della Chiesa: essi, come ho già detto tante volte, sono più numerosi nel nostro tempo che nei primi secoli”, ha detto Jorge Mario Bergoglio proseguendo, all’udienza generale, un ciclo di catechesi sullo zelo apostolico. “Oggi sono tanti martiri nella chiesa, tanti, per confessare la fede cristiana sono cacciati via dalla società o vanno in carcere: sono tanti”, ha detto, ricordando che “i martiri perdonano sempre gli aguzzini”.
L’esempio dello Yemen
Le persecuzioni, ha tenuto a sottolineare il Papa, non sono una cosa del passato: “No – ha detto – oggi ci sono delle persecuzione dei cristiani nel mondo, i martiri di oggi sono più che quelli dei primi tempi, tanti”. In particolare, il Pontefice argentino si è soffermato nel ricordare lo Yemen, “una terra da molti anni ferita da una guerra terribile, dimenticata, che ha fatto tanti decessi e che ancora oggi fa soffrire tanta gente, specialmente i bambini. Proprio in questa terra – ha sottolineato Francesco – ci sono state luminose testimonianze di fede, come quella delle suore Missionarie della Carità che hanno dato la vita. Alcune di loro hanno sofferto il martirio, altre Proseguono, rischiano la vita ma vanno avanti. Ancora oggi esse sono presenti nello Yemen, dove offrono assistenza ad anziani ammalati e a persone con disabilità. Accolgono tutti, di qualsiasi religione, perché la carità e la fraternità non hanno confini. Nel luglio 1998 suor Aletta, suor Zelia e suor Michael, mentre tornavano a dimora dopo la messa – ha ricordato – sono state uccise da un fanatico, perché erano cristiane. Più recentemente, poco dopo l’inizio del conflitto ora in corso, nel marzo 2016, suor Anselm, suor Marguerite, suor Reginette e suor Judith sono state uccise insieme ad alcuni laici che le aiutavano nell’opera della carità tra gli ultimi: sono i martiri del nostro tempo. Tra questi laici uccisi, oltre ai cristiani – ha notato Bergoglio – c’erano fedeli musulmani che lavoravano con le suore”. Già negli anni passati il Papa aveva denunciato la poca attenzione dell’opinione pubblica mondiale nei confronti di questa situazione.
Papa: “Suore uccise in Yemen non fanno notizia”
“Ci commuove”, ha concluso il Papa, “vedere come la testimonianza del sangue possa accomunare persone di religioni diverse. Non si deve mai uccidere in nome di Dio, perché per Lui siamo tutti fratelli e sorelle. Ma insieme si può dare la vita per gli altri”. I santi e le sante martiri “siano – ha detto il Papa – semi di pace e di riconciliazione tra i popoli per un mondo più umano e fraterno”.
La preghiera per la “martoriata” Ucraina
Al termine della catechesi, il Papa è tornato ad invitare i fedeli presenti a piazza San Pietro a pregare “per la cara e martoriata Ucraina, che continua a sopportare terribili sofferenze”.
Francesco ha tra l’altro esortato i pellegrini portoghesi presenti a non lasciare che “eventuali nuvole” sul cammino impediscano loro “d’irradiare la gloria e la speranza” della fede cristiana.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-04-19 08:30:45 ,www.repubblica.it