Il nodo dei 6 miliardi «tagliati» sull’efficienza energetica
«Vasi comunicanti» e «negoziato preventivo». Sono le due formule con le quali il governo cerca di uscire dal cul-de-sac dove rischiava di finire il Piano nazionale di ripresa e resilienza, dopo le tante difficoltà emerse in questi mesi e che lo stesso esecutivo attribuisce ai precedenti: il Conte 2, che chiese tutti i soldi a disposizione, e quello Draghi che, secondo il centrodestra, riempì il piano di 527 interventi senza fare i conti con le reali capacità del Paese.
La formula dei «vasi comunicanti» serve a Palazzo Chigi e in particolare al ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, che l’ha coniata, per tenere a bada il fronte interno, cioè le tensioni con gli altri ministri e con i sindaci, in particolare quelli che hanno dovuto rinunciare a investimenti importanti, con la promessa che saranno recuperati a valere su fondi diversi dal Pnrr. In pratica, sapendo che per salvare il Piano si sarebbero dovuti togliere dallo stesso una serie di interventi, per evitare le proteste degli interessati si dice che non si tratta di tagli perché le opere saranno finanziate con i fondi di coesione e sviluppo e, se necessario, anche col fondo complementare allo stesso Pnrr; fondi che non scadono nel 2026 e, soprattutto, non prevedono gli stringenti controlli da parte dei funzionari di Bruxelles.
La formula del «negoziato preventivo» serve invece a recuperare tempo sulle…
Author: Enrico Marro
Data : 2023-07-28 21:37:04
Dominio: www.corriere.it
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