Ho capito dove vuole arrivare.
Cosa ne pensa? Ora abbiamo diversi Kirk, McCoy e Spock. Riesce a immaginare un altro Picard?
Succederà, ne sono certo. Ho già un figlio. E chissà cosa gli succederà. Potrebbe diventare il prossimo Jean-Luc, è un attore meraviglioso. Ma Star Trek: Picard, soprattutto la terza stagione, ci ha lasciato in un punto molto irrisolto. Avevo un’idea su come interpretare l’ultima scena che avrebbe risolto il tutto, ma non ha funzionato.
Nel libro scrive che avrebbe voluto che si sposasse o che ci fosse una donna nella sua vita. È questo che vorrebbe vedere sullo schermo, la risoluzione finale?
Be’, lo sarebbe: esploriamo ulteriormente l’interno della testa di quest’uomo. Le sue paure, la sua rabbia, la sua frustrazione, il suo mettere in discussione tutte queste cose. C’è un momento, non so bene dove arrivi nella serie… Anzi, ci sono due momenti. Uno è quando Picard non sa cosa fare. È perplesso. E non l’abbiamo mai visto così in The Next Generation. C’è anche un momento in cui è veramente spaventato. E queste due cose, da sole, credo che lo rendano interessante per un altro film.
Lei ha detto che nella testa di Picard ci sono ancora questioni da risolvere. Pensa che ci siano domande su ciò che accade anche nella sua mente?
Parla di Jean-Luc?
Di lei.
Io? È ancora un cantiere aperto.
Ancora?
Oh, sì. Lo sarà sempre. Ci sono problemi nella mia vita familiare, non qui, non con mia moglie, ma con la mia famiglia in Inghilterra. E credo che il mio compito sia quello di entrare in contatto con questo problema a livello interiore e poi, forse, in modo più evidente.
Sapete, questa è una delle cose più vergognose della recitazione: penso subito: “Oh, sì, so cosa farei con questo!” E, da adolescente, potrei farlo. Perché, da adolescente, significava che non dovevo essere Patrick Stewart, che non mi piaceva molto. Potevo fingere di essere qualcun altro e gli adulti mi avrebbero creduto.
Quando direbbe che Patrick Stewart ha iniziato a piacerle?
Beh, vede, mia madre aveva sofferto e io non ero stato in grado di proteggerla. Ho fatto del mio meglio, così come mio fratello maggiore Trevor, di cinque anni più grande di me, che è deceduto l’anno scorso. Eccolo qui con me.[Prende in mano e mi mostra una fotografia di sé e Trevor da piccoli, posata sulla scrivania]. Scusi, non è il caso di mostrare le cose in una registrazione audio! Qual era la tua domanda?
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di Gideon Lichfield www.wired.it 2023-10-05 04:50:00 ,