A Pechino la cerimonia di apertura dei XXIV Giochi olimpici invernali.
Nello stadio Bird’s Nest della capitale, che aveva ospitato l’apertura delle Olimpiadi estive di Tokyo 2008, prima dell’ingresso delle 91 delegazioni si è svolto uno spettacolo ideato e diretto dal regista Zhang Yimou, che ha previsto l’esibizione di tremila comparse, per la gran parte giovanissime.
Nonostante una temperatura vicina a 10 gradi sottozero, e i timori per il covid, le tribune sono riempite al 60%. In tribuna d’onore, il presidente cinese Xi, il presidente del Cio, Thomas Bach.
Come da tradizione è stata la squadra della Grecia la prima a sfilare nella cerimonia inaugurale dei Giochi invernali di Pechino 2022, al termine di un breve spettacolo di apertura, tra luci al lead e raggi laser. Le rappresentative entrano nello stadio da una porta sotto i cinque cerchi olimpici in ghiaccio, nati da un blocco di ghiaccio virtuale scolpito da un raggio laser. Sullo sfondo, la scritta ‘benvenuti’ in tutte le lingue del mondo.
Il tricolore tenuto alto dalla portabandiera, Michela Moioli,e l’Italia ha fatto il suo ingresso nello stadio olimpico di Pechino, penultima squadra a sfilare prima di quella della Cina nella cerimonia di apertura dei Giochi di Pechino 2022. Le azzurre e gli azzurri, sopra la divisa da podio, indossano la mantella tricolore, omaggio alla bandiera, e hanno la mascherina dell’Italia team.
E malgrado il gelo di Pechino ha sfilato a torso nudo nello stadio olimpico Nathan Crumpton, atleta dello skeleton e unico rappresentante delle Samoa americane ai Giochi invernali, prendendo così idealmente il testimone dall’atleta di Tonga, Pita Nikolas Taufatofua. Questi era diventato celebre ai Giochi di Rio per aver sfilato esponendo il fisico muscoloso coperto di olio, una esibizione ripetuta due anni dopo ai giochi invernali di PyeongChang 2018.
Il team Usa è entrato nel Bird’s Nest per la parata della delegazioni, ma ha scaldato poco il pubblico, nonostante i saluti degli atleti. Il presidente americano Joe Biden ha deciso, con altri alleati, di optare per il boicottaggio diplomatico di Pechino 2022 in risposta alle violazioni dei diritti umani sostenute dalla Cina, soprattutto nei confronti delle minoranze musulmane dello Xinjiang.
Sono stati due atleti, tra cui una uigura, la fondista Diniger Ylamuijang, gli ultimi dei 1200 tedofori che hanno portato la fiaccola negli ultimi tre giorni nelle aree coinvolte dalle olimpiadi. Gli ultimi, con l’ingresso nello stadio, sono stati campioni cinesi degli sport invernali
Una squadra di 118 atlete e atleti rappresenta l’Italia ai Giochi invernali, con l’obiettivo di migliorare i risultati di PyeongChang 2018, quando 112 azzurri portarono a abitazione dieci medaglie, di cui tre d’oro. Da Michela Moioli ad Arianna Fontana, da Federico Pellegrino a Dorothea Wierer, con le dita incrociate per Sofia Goggia, che sta tentando il recupero lampo dopo l’infortunio sulla pista di Cortina, l’Italia si presenta con le certezze dei campioni già affermati e volti più nuovi in cerca di gloria. La spedizione in termini strettamente numerici rispecchia quasi in toto quella di quattro anni fa, composta da 122 atleti, anche nel rapporto tra uomini e donne, le quali questa volta sono 46, pari al 39% del totale, rispetto alle 49 di allora. Tra Fisi e Fisg è la prima federazione ad assicurare il maggior apporto di atleti, con 86 (51 uomini, 35 donne) contro 32 (21 uomini, 11 donne). Il gruppo più numeroso è quello dello snowboard, con 17 componenti, tra i quali sei donne, seguito dallo sci alpino (16, 7 e 9), dal fondo (12, 6 e 6) e dallo short track e biathlon (10 ciascuno, entrambi con 5 uomini e altrettante donne). La disciplina meno rappresentata è quella dello skeleton, con tre atleti (2 e 1), ma l’unica azzurra, Valentina Margaglio, è tra le possibile aspiranti ad una medaglia.
Il mondo che sfila, gli atleti che sognano e quella magia che si ripete ogni quattro anni e incanta. Pechino riapre le sue porte e dopo il 2008 torna città olimpica: con la cerimonia diretta dal regista di abitazione Zhang Yimou, si alza il sipario sulla kermesse stavolta invernale, con 91 delegazioni che faranno passerella nel monumentale stadio pechinese. L’Italia scenderà nell’impianto per penultima, prima della Cina e si farà notare con una mantella tricolore indossata sulla classica divisa da podio.
E’ l’omaggio di Giorgio Armani che ha realizzato un capo particolare in tessuto tecnico lucido, bianco nella parte centrale, rosso e verde sui lati. “E’ un tributo alla nostra bandiera e agli alti valori che essa rappresenta, e che i nostri atleti incarnano”, ha spiegato lo stilista. Saranno le seconde Olimpiadi in tempo di pandemia, sei mesi dopo Tokyo 2020, e Giochi ‘sottovuoto’ con il Covid che non molla la presa e chiude di nuovo tutti in una bolla rigidissima. Tra tamponi e una fitta rete sanitaria, Pechino ha già il record come unica città della storia ad aver organizzato sia i Giochi estivi che quelli invernali. Il presidente cinese ha invitato come ospite di riguardo Vladimir Putin, nonostante la Russia non abbia una sua ‘nazionale’ ufficiale, mentre Stati Uniti, Australia e Gran Bretagna applicano il ‘boicottaggio diplomatico’.
Il presidente del Cio, Thomas Bach, che nei giorni scorsi ha invitato “tutti i leader politici del mondo ad impegnarsi per rispettare la tregua olimpica”, ieri alla sessione del Cio, ha elogiato il messaggio unificante emerso dai Giochi capace di respingere “fantasmi del boicottaggio del passato“, sottolineando che i Giochi possono essere separati dalle “dispute politiche”. Le tensioni Russia-Ucraina rischiano comunque di farsi sentire: dal ministro dello sport ucraino Vadym Huttsait è arrivato un invito ai suoi atleti di non posare, mai, in foto con i colleghi della Russia, nemmeno in caso di contemporanea presenza sul podio. Nei prossimi giorni Bach incontrerà la tennista Peng Shuai. Il n.1 del Cio ha promesso di sostenerla se chiederà un’indagine sulle accuse di molestie sessuali: “Stiamo cercando passo dopo passo di scoprire se vuole avere l’inchiesta: deve essere una sua decisione”, ha detto Bach.
Alle prese con l’ondata di contagi da Omicron che ha chiuso le porte al pubblico negli impianti (prevista la partecipazione solo su inviti), l’effetto Covid sembra gia’ essere piu’ pesante di quanto fu con quelle giapponesi: i casi scoperti dalla fitta rete sanitaria di Pechino sono gia’ 287, 55 rilevati a 24 ore dal via. Tra questi anche il n.1 del Coni Giovanni Malagò, ma soprattutto atleti che per il Covid vedono sfumare la possibilità di partecipare ai Giochi come la russa del biathlon Valeria Vasnetsonva. Stessa sorte per il connazionale Nikita Tregubov, argento dello skeleton quattro anni fa. Niente da fare anche per l’austriaca campionessa di salto, Marita Kramer che proprio ieri ha annunciato il suo forfait. L’Iran deve rinunciare al suo portabandiera, Seyed Sattar Seyd, sciatore di cross country e gli Stati Uniti sono stati costretti a cambiare portabandiera dopo la positività della campionessa di bob Elana Meyers Taylor: al suo posto sfilerà la pattinatrice Brittany Bowe con il campione di curling John Shuster. Positivo anche il norvegese Jarl Magnus Riiber, grande favorito per le prove di combinata nordica. Laddove non c’è il covid ci sono gli infortuni dell’ultim’ora e la corsa contro il tempo per partecipare: è il caso di Sofia Goggia che dopo la rovinosa caduta di Cortina appena due settimane fa prosegue senza sosta il suo personale programma di recupero per essere al cancelletto di partenza almeno per la discesa del 15 febbraio. A Pechino – che riutilizzerà gli impianti-capolavoro di architettura moderna del 2008 come il Nido di Uccello e il Cubo d’Acqua – si daranno appuntamento 2.892 atleti di tutto il mondo (118 gli italiani), con nazioni all’esordio assoluto, come Arabia Saudita e Haiti (presenza delle donne al 45,44%). La magia si ripete con il mondo che sfila.