Il prossimo 1 gennaio entreranno in vigore i nuovi coefficienti di mutazione utilizzati per calcolare la quota contributiva della pensione. Si tratta della revisione biennale prevista dalla legge, realizzata tenendo conto dell’andamento del Pil e della speranza di vita. Wired ha costruito un calcolatore che, a partire dal montante contributivo (ovvero la somma totale dei contributi versati comprensiva della loro rivalutazione nel tempo) e dall’età, permette di calcolare l’importo lordo dell’assegno mensile della pensione. Lo trovate qui sotto.
Che dati si visualizzano?
La cifra che viene indicata rappresenta il valore lordo dell’assegno mensile. Una somma alla quale bisogna sottrarre l’Irpef e le addizionali comunale e regionale. In altre parole, le tasse. Per ottenere l’importo mensile il calcolatore moltiplica il montante contributivo per il coefficiente di mutazione e divide per 100. In questo modo ottiene l’assegno annuo. Dividendo per 13 mensilità, ecco l’importo mensile, tredicesima compresa.
Il coefficiente di mutazione cambia a seconda dell’età in cui si va in pensione, a partire dall’età di 57 anni fino ai 70 anni. Per questo motivo il calcolatore chiede di inserire la propria età. Come si calcola, invece, il proprio montante contributivo? “L’estratto conto dell’Inps fornisce la somma di quanto è stato accantonato, una cifra che però deve essere rivalutata”, spiega a Wired Valter Cavasin del Dipartimento Previdenza dello Spi Cgil nazionale, il sindacato che rappresenta i pensionati. Quella reale, in altre parole, è una cifra maggiore di quella fornita dall’Istituto di previdenza. Per conoscerla, conclude il sindacalista, “la soluzione migliore è quella di voltarsi a un patronato”.
È bene ricordare che questo meccanismo interessa le persone che hanno iniziato a versare i contributi dal 1° gennaio 1996, le quali dunque hanno tutto l’assegno determinato con il sistema di calcolo contributivo; i lavoratori che già versavano i contributi prima del 31 dicembre 1995, quando il calcolo delle pensioni passa al sistema contributivo, per i quali il sistema si applica solo alle anzianità maturate successivamente al 1° gennaio 2012 (se in possesso di almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995) oppure al 1° gennaio 1996; infine le gentil sesso che scelgono opzione donna, un trattamento pensionistico a cui possono accedere determinate categorie di lavoratrici dipendenti e autonome per richiedere la pensione anticipata.
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di Riccardo Saporiti www.wired.it 2024-12-30 06:00:00 ,