Author: Roberta Scorranese
Data : 2022-11-21 15:24:43
Dominio: www.corriere.it
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La popolare direttrice d’orchestra stata nominata consigliere per la musica dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il Fus? Servono pi controlli, non deve essere utile solo a ripianare i debiti degli enti. Parler con Morgan, lui ricercato
Maestro Venezi, se lo aspettava?
Diciamo che con il ministro Gennaro Sangiuliano ne stiamo parlando da un po’.
E da poco arrivata l’ufficialit: lei stata scelta come consigliere per la musica, scavalcando Morgan.
Con Marco (Castoldi, in arte Morgan, ndr.) ci siamo scritti dei messaggi. Lui ha ironizzato sull’aver pianto per questa sua esclusione, ma io gli ho ribadito che la sua visione sar necessaria nel percorso che stiamo per intraprendere, perch non c’ solo la musica classica, che il mio ambito di lavoro, ma c’ anche altro, in cui lui pu essere ricercato.
Maestro, di cose da fare ce ne saranno tante.
Pu dirlo forte. Purtroppo la pandemia ha assestato duri colpi al settore dello spettacolo e in particolare della musica, dunque prima di tutto io devo pensare alla tutela e alla valorizzazione degli artisti. Prendiamo il caso della musica: l’artista pagato a prestazione, dunque le spese anticipate per le prove, per esempio, non sono coperte. Penso che sia da rivedere questo meccanismo, prendendo esempio da altri paesi, come la Francia, per dire, dove all’artista riconosciuto uno status ben diverso e dunque le tutele sono maggiori.
Da dove intende cominciare?
Per esempio da una diversa regolazione del Fus, fondo unico per lo spettacolo. Nella visione che vorrei proporre, non devono essere fondi che servono unicamente a ripagare i debiti degli enti, ma un supporto vero agli artisti. Gli scopi del Fus sono buoni, lo voglio sottolineare, ma c’ bisogno di maggiori controlli prima e dopo l’erogazione, a mio parere. E poi mi lasci dire qualcosa a proposito dell’identit.
Un tema che le molto caro.
S, perch penso che non si conosca abbastanza il nostro patrimonio culturale. Chi segue il mio lavoro sa bene che per me la divulgazione della musica e la vicinanza con le generazioni pi giovani sono importanti. Penso a dei tavoli incrociati con il ministero dell’Istruzione, per esempio. E poi c’ la questione del merito. L’artista va valorizzato per quello che sa fare. E sostenuto anche economicamente.
Forse quello del merito qualcosa che riguarda anche i critici.
Lei tocca un altro punto che mi sta a cuore. Vedo che oggi chiunque sia dotato di uno smartphone si erge a critico. E certe “critiche”, chiamiamole cos, possono esaltare o affossare la carriera di un artista. Ecco perch penso a un percorso di formazione specializzato e a un albo dei critici professionisti. Nella mia visione mi spingo oltre: non solo per la musica, ma per la critica tout court. Penso che ci sia bisogno di inquadrare meglio i ruoli.
Sembra di capire che lei voglia lavorare soprattutto sulla figura dell’artista, cos?
Proprio cos. E le dir di pi. In Italia c’ troppa esterofilia. Cantanti, musicisti, direttori d’orchestra di altri Paesi riempiono i cartelloni. Per carit, il merito merito e con questo non voglio dire di essere contraria ad ingaggiare professionisti non italiani. Ma penso che ci sia bisogno di sostenere anche i nostri. Non solo in Italia, ma anche quando si espongono all’estero, in contesti internazionali.
Infine, un dettaglio sulla qualifica: lei ha insistito per essere chiamata Maestro e non Maestra, dicendo che Maestro un titolo accademico preciso. Ora, Consigliere non un titolo accademico: chieder di essere chiamata Consigliera?
Io preferirei essere chiamata “Consigliere per la musica”. Ma se a qualcuno scappa il femminile non ne far una questione di principio, mettiamola cos.
21 novembre 2022 (modifica il 21 novembre 2022 | 16:31)
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