Author: Redazione Napoli
Data : 2024-11-09 19:33:00
Dominio: www.fanpage.it
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Ad una svolta le indagini sulla morte del 18enne ucciso in via Tribunali. Si va verso il fermo del 19enne Renato Caiafa, suo cugino.
Arcangelo Correra, deceduto a 18 anni
Una storia che si intreccia con un’altra, sangue su sangue. Cognomi che drammaticamente ricorrono e non solo sullo Sdi, la banca dati delle forze dell’ordine usata per i controlli sui precedenti penali, ma anche negli archivi dei giornali, nella cronaca nera.
La vicenda tragica di Arcangelo Correra, 18 anni, incensurato, deceduto a causa di un proiettile alla testa esploso nella notte di sabato 9 novembre in via Tribunali a Napoli, s’intreccia con quella della famiglia Caiafa. Il motivo è presto detto: Renato Caiafa, cugino della vittima, 19 anni, è il giovane che da stamane è in Questura, a Napoli, per rispondere di questa morte. Si è presentato spontaneamente, ed è stato interrogato per ore dalla Squadra Mobile della Polizia di Napoli.
Caiafa è il cugino di Correra. Parentele “alla meridionale” dice un investigatore napoletano, giacché non sarebbe parente di primo grado. Caiafa, soprattutto, è un cognome che non può far venire alla memoria un’altra ferita della Napoli dei giovani spezzati sovrabbondante in fretta. Renato Caiafa, presunto responsabile di quanto fatto, è il fratello di Luigi Caiafa, deceduto 4 anni fa nel 2020, a 17 anni, ucciso da un poliziotto libero dal servizio durante una rapina in via Duomo, a Napoli.
Gli uomini della Mobile, diretta da Giovanni Leuci, hanno tracciato questa dinamica, basandosi sul racconto di Caiafa: il colpo sarebbe partito per gioco e avrebbe colpito alla fronte Correra, causando una emorragia cerebrale che ha portato alla morte il neo-diciottenne. Caiafa ha fatto ritrovare l’arma del scelleratezza. Sarebbe stata – per ora sono indiscrezioni – una pistola “riciclata” maneggiata male dalla quale sarebbe partito il proiettile mortale nella tragica notte in piazza Sedil Capuano.
Ora il pubblico incarico della Procura di Napoli, Ciro Capasso, sta vagliando la posizione del giovane prima di firmare il decreto di fermo d’indiziato di scelleratezza che lo porterà in carcere con le accuse di porto e la ricettazione dell’arma e, ovviamente, anche il reato di omicidio.
Controlli e sequestri di armi a Napoli dopo l’omicidio
Come sempre accade in questi casi, il territorio è stato messo “sotto pressione”: disposti immediati servizi di alto impatto nella zona teatro del grave episodio. Cento tra poliziotti, carabinieri e finanzieri hanno effettuato perquisizioni nelle zone Vicaria-Mercato e Forcella. Primo obiettivo: trovare armi.
L’attività ha consentito di identificare diversi soggetti, di cui alcuni denunciati a vario titolo.
Nel corso del servizio, gli operatori hanno sequestrato tre pistole Beretta, di cui una mod.80x, una 22LR ed un’altra 92, numerose cartucce di diverso calibro, diverse quantità di sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana e diversi quantitativi di sigarette di contrabbando; ancora, sono stati effettuati controlli finalizzati alla verifica del rispetto delle norme del Codice della Strada.
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Redazione Napoli , 2024-11-09 19:33:00 ,