Il quotidiano francese Le Monde ha pubblicato un’interessante inchiesta con protagonista Strava, la popolarissima app di tracciamento sportivo, ma l’attività fisica non è che lo sfondo. Si è infatti scoperto come sia facile monitorare gli spostamenti – spesso riservati e non così pubblicizzati – dei leader politici mondiali come i presidenti Macron, Biden e Putin modestamente seguendo i profili delle loro guardie del corpo, impegnate con la classica corsetta nelle varie località toccate durante i viaggi.
L’app Strava è il punto di riferimento per chi ama la corsa e il ciclismo perché non solo consente di tracciare con precisione gli allenamenti (o le gare) fornendo dati, statistiche e generando storici, ma mette in diretta competizione tutti gli iscritti, che si possono sfidare a conquistare il miglior tempo per itinerari completi o piccole porzioni. Il problema è che è così precisa che può svelare un po’ esageratamente sulla posizione in tempo reale e sugli spostamenti degli utenti. Le Monde racconta il lato oscuro dell’app, che fa sempre leva sulla troppa condivisione da parte degli utenti stessi e che questa volta vede paparazzati i movimenti dei presidenti. Nello specifico, quello francese Emmanuel Macron, quello russo Vladimir Putin e quello americano Joe Biden (assieme ad alcuni predecessori). Nel loro staff, in modo particolare nel team di guardie del corpo, è assai diffusa la percentuale di utilizzatori di Strava, che conta su 125 milioni di iscritti in tutto il mondo.
X content
This content can also be viewed on the site it originates from.
L’unica difficoltà è quella di recuperare i nomi del personale che viaggia con i leader e il gioco è fatto, perché si può ricevere con una certa precisione la posizione precisa all’interno di una città. Ci sono tante altre ombre attorno a Strava: grazie alla sua struttura simil social network, c’è chi la usa per crearsi un gruppo di uscite, ma non manca chi la sfrutta anche come insolita e poco piacevole piattaforma di dating o, peggio ancora, per lo stalking. Inoltre, ci sono già stati problemi nel passato recente con sportivi professionisti che lamentavano l’esposizione dell’indirizzo della propria abitazione fino alla scoperta di location molto riservate come le basi militari.
Leggi tutto su www.wired.it
di Diego Barbera www.wired.it 2024-10-28 15:43:00 ,