Durante questa settimana Pornhub si è comportato in modo davvero insolito per un sito per adulti. Anziché tentare di convincere gli utenti a intrattenersi con i suoi contenuti, li ha invitati ad alzarsi dal divano e cominciare a preoccuparsi di questioni politiche. Negli ultimi mesi, infatti, molti paesi degli Usa hanno approvato leggi sulla verifica dell’età che costringono gli utenti di siti per adulti a dimostrare di avere almeno 18 anni prima di guardare porno, così da proteggere i minori dall’esposizione a contenuti potenzialmente dannosi. La legislazione, approvata in Louisiana nel 2022, è poi stata ripresa dai governatori di Utah, Virginia, Mississippi e Arkansas, mettendo alle strette i siti di settore.
Dal canto suo, Pornhub si è dimostrata totalmente contraria all’approvazione delle legge. In Utah, per esempio, ha sospeso il suo servizio pur di non introdurre strumenti di verifica dell’età sulla piattaforma. E ora, per evitare di doversi adeguare alla legislazione, la piattaforma sta “bombardando” gli utenti di Arkansas, Virginia e Mississippi con notifiche pop-up che li invitano a contattare i propri rappresentanti politici per convincerli a fare un passo indietro rispetto alla loro decisione. A diffondere il messaggio sul sito è la pornostar Cherie Deville, che chiede di agire “per contattare i propri rappresentanti prima che sia troppo tardi”, sottoscrivendo una lettera che dovrebbe essere inviata ai legislatori competenti.
Con il video condiviso sulla piattaforma, Deville non contesta l’idea della verifica dell’età, ma fa valere la proposta alternativa di Pornhub, secondo cui la soluzione migliore è quella di “verificare l’età degli utenti a livello di dispositivo e consentire o bloccare l’accesso a materiali e siti web soggetti a limiti di età”. Secondo quanto riportato dalla CNN, la società di private equity che possiede il sito ha già corteggiato colossi come Google, Apple e Microsoft per incoraggiarli a sviluppare un sistema di verifica dell’età integrato ai dispositivi. Ma per quanto possa essere apprezzabile l’iniziativa di Pornhub, è abbastanza difficile che smobilitare gli utenti possa aiutare a modificare una legge già approvata.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-06-09 10:56:39 ,