editoriale
Mezzogiorno, 18 novembre 2021 – 09:36
Il ruolo nel Mediterraneo
di Silvio Suppa
Anche se il Paese vive una fase di ripresa, al Sud prevale uno scenario molto vario e instabile che merita un’analisi dettagliata. A Bari, per esempio, l’emergenza della Fiera del Levante sembra ora aggravarsi, da quando stata richiesta la cassa integrazione guadagni per i dipendenti dell’ente in piena crisi. Diciamo subito che questa crisi va ben oltre i pur fondati problemi di ordine sindacale; essa direttamente legata alla totale assenza, presso le nostre classi dirigenti, di un’idea di rilancio di tutto il sistema produttivo locale.
La questione della Fiera oggi brucia maggiormente nel profilo del lavoro, fuoco di una dolorosa mancanza di visione e prospettive. Ma il primo grande ostacolo quell’ospedale nato nel pieno della pandemia, e comunque separato da qualsiasi plesso sanitario. Non si tratta solo di posizione periferica; quella clinica non attiene a nessuna delle funzioni espositive o congressistiche, al momento frenate anche da un frequentatissimo centro vaccini. Di riflesso, le maggiori aree economiche della Puglia e del Mezzogiorno sono rimaste senza la disponibilit certa di una vetrina commerciale riconosciuta, o di strumenti e luoghi informativi sulle nuove tecniche di produzione, sulla difesa del prodotto territoriale, sulla promozione consortile degli scambi nazionali e internazionali.
La Fiera assolveva gi ieri alla tutela di una rete di comunicazione commerciale nel Meridione e oltre, fino all’Africa settentrionale e al Medio oriente. Di questa maglia di relazioni oggi vi maggiore bisogno, e in pi aumentano le migrazioni dei popoli, fenomeno frontale assai complesso, che non si affronta n con la meritoria accoglienza, n con l’inutile polemica sui respingimenti, quasi il nodo sia militare, e non civile e politico come . Proprio qui torna attualissimo il ruolo della Fiera, che per un verso deve diventare territoriale, e per un altro verso deve spingersi oltre la funzione commerciale. La Fiera pu e deve assumere il ruolo di tribuna permanente delle forze interessate al Mediterraneo e alla pace, una tribuna alla quale fare affacciare innanzitutto i gruppi e le stesse fazioni che si disputano l’egemonia nelle terre dell’immediato Oriente e a sud della Sicilia. Dalla pesca al recupero dei margini possibili di dialogo, la Fiera – in sintonia con l’Europa – pu essere un luogo neutro, per mediazioni anche internazionali, per reintegrare i popoli intorno al mare che ci separa dall’Africa, e per riallacciare scambi di lavoratori e di imprese. utopia? Forse, ma l’utopia spesso riesce a muovere il mondo.
18 novembre 2021 | 09:36
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