Partiamo subito dalla comanda più evidente non appena si apre Temu e si naviga per qualche minuto nella sconfinata offerta di prodotti: come è possibile che costi tutto così poco? Si fatica a credere a prezzi così bassi, mediamente pochi euro, considerando anche la spedizione gratuita, la natura tecnologica di tanti prodotti e la sponsorizzazione selvaggia su social, siti online e app varie. La risposta ufficiale di Temu è che elimina tutti i passaggi intermedi, ponendo in contatto direttamente produttori e consumatori finali, optando per spedizioni non lampo (su diversi prodotti c’è l’opzione più rapida a pagamento) e proponendo un ricarico minimo sull’effettivo costo di produzione.
Temu pone richieste stringenti ai produttori: per esempio, il costo richiesto al cliente deve essere necessariamente più basso di quelli eventualmente proposto sul rivale Aliexpress. Inoltre, cerca di generare una concorrenza spietata tra chi vende oggetti identici, così da tirare i prezzi il più in basso possibile. Va da sé che per limare al minimo i prezzi finali i produttori degli oggetti punteranno su materiali i più economici possibili e sulla manodopera meno costosa del mercato: due particolari che certo non rendono semplice immaginare prodotti fatti per durare e ambienti di lavoro così salutari.
Dal canto proprio, Temu sta spendendo milioni in promozione con pubblicità su qualsiasi media, coinvolge gli influencer di varia portata e entità e propone affiliazioni, coupon e promozioni continue. Insomma, come già visto su Shein, l’immenso guadagno finale è garantito da microscopici guadagni su ogni singolo prodotto, a fronte di un investimento iniziale inevitabilmente in perdita per creare la giusta visibilità e seguito.
C’è infine anche tanta strategia commerciale: molti prezzi sono specchietti per le allodole, per accalappiare l’attenzione del potenziale acquirente e fargli visitare la pagina prodotto, salvo poi scoprire magari che la banda di luce led da 1,99 euro è lunga appena 10 centimetri ed è dunque poco utile, meglio acquistare quella da almeno 30 centimetri che costa 5,99 euro ovvero tre volte tanto. E magari appena sotto ecco l’annuncio allettante di un powerbank Xiaomi da 1,99 euro… ma poi si scopre che è solo la cover in silicone protettiva. È bene leggere molto attentamente le descrizioni, basta poco per ordinare oggetti inutilizzabili.
2 – Qualità e pericoli: il test di Altroconsumo
Leggi tutto su www.wired.it
di Diego Barbera www.wired.it 2023-12-07 05:40:00 ,