Quello che abbiamo visto girare sul set era un totale, una scena di gruppo in cui quasi tutti sono presenti e inquadrati da lontano. La scena prevede che Fru se ne stia per andare da questo “fantagenzia-che-non-è-il-fantabosco” e proprio poco prima di andarsene arriva di corsa lo gnomo-Ciro a dirgli un’ultima cosa. Se ne fanno almeno dieci ciak, al primo la corsetta di Ciro per arrivare da lui e dirgli una cosa non fa ridere, di ciak in ciak però si trasforma, diventa autonomamente sempre più scema, sempre più paradossale, sempre più creativa, condita di piccoli movimenti, assurdità, energia e una vocina stridula da gnomo dei programmi per bambini che parla napoletano. Sembra esagerato ripeterla così tante volte ma alla fine è chiaro che ha ragione Francesco Ebbasta e che conosce benissimo i suoi attori, perché all’ultima funziona proprio!
È questo che, in definitiva, si intende quando si dice che la TheJackaL è un gruppo creativo. C’è ovviamente chi scrive, chi dirige, chi monta e via dicendo, ma poi c’è anche una grande componente artigianale sul momento, frutto del conoscersi. In questa maniera si prende una cosa strutturata in maniera precisa (le tre linee narrative, i blocchi da 8, l’alternanza di comico e drammatico) e gli si dà personalità. E una volta stabilità una personalità per la serie (che poi è quella della TheJackaL) si può risolvere ogni problema. Chi ricorda bene la prima stagione noterà che in questa seconda la scenografia degli uffici è diversa: è dovuto al fatto che non hanno potuto girare negli stessi locali usati per la prima stagione, e quindi hanno ricostruito il set altrove. Nel rifarlo l’hanno adattato a nuove esigenze. C’è però il problema di giustificare la cosa nella trama, i personaggi dovrebbero dire qualcosa, perché in queste nuove puntate l’ufficio è diverso? Hanno traslocato? E perché? Occorre dedicare un’intera puntata al trasloco? Una questione tutta di scrittura che chiunque altro metterebbe sul piano della credibilità, per non rompere il patto di finzione con gli spettatori e che la TheJackaL risolve con la sua personalità, accettando e esponendo la finzione così da avere una battuta in più: “Fabio, ma non ti sembra che ci sia qualcosa di diverso?” dice un personaggio stranito di fronte all’agenzia cambiata “Noooo, a me pare tale quale” risponde Fabio. Fine.
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di Gabriele Niola www.wired.it 2024-10-21 14:54:00 ,