È inutile dire che, in una mossa tipicamente a stelle e strisce, la stessa città di Philadelphia è riuscita a trasformare un fenomeno pop come il franchise di Rocky in un’attrazione turistico-culturale stratificata e altamente redditizia. Da due anni le stesse autorità locali organizzano il Rocky Fest, che a partire al 3 dicembre (in ricordo dalla data di uscita originale nel 1976) si articola in una settimana di eventi, lezioni, tour, iniziative e commemorazioni. Il tutto lancia la volata all’anniversario fondamentale che arriverà nel 2026, quando si celebrerà il 50esimo anniversario dall’uscita. Sarà un anno fondamentale anche per altri motivi, visto che Philadelphia sarà una delle venue dei Mondiali di calcio che si svolgeranno tra Usa, Canada e Messico. E c’è anche da ricordare appunto questo: Philadelphia è Rocky e non soltanto Rocky.
Città urbanizzatissima e borghese al contempo, storica e futuristica, verde di parchi e grigia d’acciaio, Philadelphia incarna le infinite contraddizioni a stelle e strisce nella loro accezione migliore, e forse anche nell’accezione più distaccata dai tempi che corrono, comunque problematici. Con i suoi 68 monumenti storici nazionali (come la celebre Liberty Bell, la campana scheggiata, o l’Independence vestibolo, dove furono firmate la Dichiarazione d’Indipendenza e la Costituzione degli Stati Uniti), permette di fare un tonfo nella storia di un paese che di storia ne ha relativamente poca. Con la sua vivibilità tutta pedonale, consente di girare in lungo e in largo a scoprire le numerose destinazioni d’interesse artistico: tra tutte la Barnes Foundation, ambiziosa collezione privata del dottor Albert C. Barnes, che a inizio Novecento mise insieme una sterminata collezione di arte post-impressionista e modernista, da visitare ancora oggi nell’esatta disposizione da lui ideata e voluta; per un po’ di bizzarria ci sono anche i Magic Gardens, psichedelico mosaico a cielo aperto dell’artista Isaiah Zagar, tutto pietruzze, vetrini e bamboline; se è percorrere a piedi il più possibile quello che vi interessa, tenete sempre gli occhi all’insù per ammirare gli oltre 4.000 coloratissimi murales che ne colorano edifici e palazzi.
Leggi tutto su www.wired.it
di Paolo Armelli www.wired.it 2025-01-06 05:20:00 ,