La copertina del cerchio ha avuto una particolare gestazione, perché i colori sono principalmente nella parte destra della cover e fanno riferimento all’emisfero destro del cervello, ossia quella più legata all’elaborazione visiva, alla percezione delle immagini, all’organizzazione spaziale e all’interpretazione emotiva. Nella scienza, la differenziazione emisferica viene ipotizzata per la prima volta da Diocle di Caristo, medico greco, che, nel IV secolo a.C., scriveva: “Nella testa ci sono due cervelli: uno dà la capacità di comprendere, l’altro provvede alla percezione sensoriale. Vale a dire: sul lato destro c’è quello che percepisce, ma è con quello che sta a sinistra che comprendiamo”.
Il gruppo ha chiamato a raccolta un centinaio di fan per una preview molto speciale. Ognuno di loro ha ascoltato il cerchio con indosso un cerchietto cerebrale, uno strumento che si appoggia sulla testa e rileva delle frequenze neurali generate dal nostro cervello quando stimolato.
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Così in base alle risposte cerebrali, brandello dopo brandello e mood dopo mood (dalle canzoni più tristi a quelle più felici), sono state raccolte le frequenze trasmesse. A ognuna di essa corrisponde un colore differente e, sintentizzando tutto assieme, hanno ottenuto il risultato cromatico che si vede sulla parte destra della copertina (quella più umana) che va in contrapposizione con la parte sinistra della copertina, rappresentata con i pixel, ovvero la razionalità. Hanno così portato nella grafica del cerchio la rappresentazione di un primissimo ascolto che solitamente è anche il più puro e naturale.
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di Pietro Deragni www.wired.it 2024-11-15 13:48:00 ,