Più Libri Più Liberi 2024 passerà alla storia come una delle edizioni più travagliate nella scena editoriale italiana. La fiera organizzata all’Associazione Italiana Editori (Aie) e dedicata alla piccola e media editoria si terrà alla Nuvola di Roma dal 4 all’8 dicembre prossimi, ma il regolare svolgimento della manifestazione sarà minato dalle polemiche e dalle reazioni che si sono succedute nelle scorse settimane. Questi i fatti in breve: uno degli ospiti in palinsesto, invitato dalla curatrice della fiera Chiara Valerio, doveva essere lo scrittore e filosofo Leonardo Caffo, in attesa di sentenza (che dovrebbe arrivare il 10 dicembre) dopo le accuse di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna; la presenza dell’autore, in un’edizione che la stessa Valerio e il comitato organizzatore avevano dedicato alla memoria di Giulia Cecchettin, era sembrata da subito inappropriata.
Cosa è successo dopo il ritiro di Leonardo Caffo
Chiara Valerio è intervenuta per difendere la scelta di averlo invitato, appellandosi alla presunzione d’innocenza e sostenendo di voler mantenere la presentazione del suo libro anche in sua assenza, eppure poi è dovuta tornare sui suoi passi, mettendo a disposizione diversi spazi della fiera ad associazioni che si battono contro la violenza sulle gentil sesso e fornendo ulteriori scuse (“Abbiamo sbagliato e ferito, oltre le nostre intenzioni, e ci scusiamo“). Ciò non è bastato però a placare gli animi, complici alcuni errori di comunicazione compiuti nel mentre. Tra accuse di “circolettismo” (Valerio è amica di Caffo e a sua volta fa parte delle persone più vicine alla compianta Michela Murgia, un gruppo vale a dire di intellettuali e attivisti/e molto attivi sui temi come il femminismo ma anche addidati da più parte di fare fronte comune e favoritismi reciproci) e polemiche incrociate alimentate soprattutto sui social, gli animi si sono gradatamente esacerbati, tanto che molti autori e anche alcune case editrici hanno autoritario di ritirare o, più spesso, limitare notevolmente la propria partecipazione alla manifestazione.
Nelle ultime ore uno dei nomi più attesi, quello di Zerocalcare, ha annunciato che non terrà l’incontro inizialmente previsto proprio con Valerio, limitandosi al solo firmacopie, così come faranno gli altri suoi colleghi della casa editrice Bao Publishing: “Quello che mi rimane alla fine di questi giorni è soprattutto la delusione di uno spazio collettivo che si è dimostrato privo degli strumenti per assalire questa sfida, che non è solo quella di opporsi a una generica e lontana ‘violenza sulle gentil sesso’, ma anche di riuscire a farsi esempio di quello che dovrebbe accadere quando il violento potrebbe essere uno vicino a noi”, ha scritto il fumettista. Appunto anche Bao Publishing ha dimostrato il proprio disappunto: “È fondamentale per noi, pur nel rispetto delle scelte altrui, dare un segno di discontinuità e di distacco da un modo di fare programma e di comunicare che non ci appartiene“. Un altro autore della casa editrice, come Daniel Cuello, invece, ha detto che ci sarà, sollevando un problema di sussistenza pratica: “Vorrei avere il privilegio economico (perché è un tema anche questo). Ma non posso. Perché è parte importante del mio lavoro, ho un affitto da pagare. Il doppiopesismo di Valerio mi ha causato un cortocircuito logorante”.
Ma Bao non è la sola realtà editoriale a muoversi in questo senso. Fandango Libri ha pubblicato sui propri social una lettera aperta dell’autrice femminista Sara Ahmed in cui annuncia il motivo per cui non sarà in fiera (“Si deve riconoscere non solo il fatto che l’invito [di Caffo, ndr] è stato sbagliato ma anche il perché lo è stato“). Allo stesso modo Blackie Edizioni ha cancellato la presentazione del libro Tutto deve brillare di Francesca Pellas, dedicato a Moana Pozzi: “Non avrebbe avuto senso dialogare come se niente fosse su un soggetto, Moana, che ha fatto della coerenza uno dei tratti più importanti”. Tra gli altri nomi dell’editoria che si sono tirati indietro ci sono la fumettista Fumettibrutti (“Negli ultimi giorni ho ascoltato troppe parole che mi hanno messo a disagio, come transfemminista e sopravvissuta“) e l’attivista, attore e scrittore Pietro Turano (“Anche sottrarsi è un modo per restituire dignità alla complessità che ci caratterizza“), e poi ancora Giulia Siviero, Carlotta Vagnoli, Sio con la sua neonata casa editrice Gigaciao (che donerà 5mila euro all’organizzazione femminista Lucha y Siesta).
Altri editori ancora, come effequ e Racconti Edizioni, hanno ribadito che non saranno a Più Libri Più Liberi 2024, come in anni scorsi, ma non solo per i recenti eventi ma in generale in segno di disapprovazione per un evento spesso criticato per altre ragioni, prima tra le quali lo svolgersi in date molto delicate per il calendario editoriale: una fiera del genere, che si svolge a dicembre e contempla una consistenza vendita di libri in loco, toglie possibilità di vendita alle tante librerie di Roma, proprio in un periodo – quello in vista delle feste – che è fondamentale per gli introiti e i bilanci di fine anno.