BARI – L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha sospeso il procedimento su alcuni medici del Policlinico di Bari, multati per aver lavorato oltre il limite consentito nel periodo pandemico. L’azione ispettiva esercitata è stata avviata dall’Ispettorato territoriale a seguito delle segnalazioni effettuate da un’associazione sindacale autonoma per lamentare i mancati riposi e il superamento degli orari massimi di lavoro del personale medico nel corso del 2021.
L’Ispettorato procederà, nei prossimi giorni, ad ulteriori approfondimenti per valutare l’annullamento delle sanzioni comminate. Lo rende noto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, che in mattinata ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui ha riferito delle attività in corso. Il Ministro Calderone incontrerà il 24 ottobre al ministero il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei Medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli.
Gemmato: «Vicenda spiacevole multe per straordinari Covid»
Le sanzioni comminate dall’ispettorato del lavoro ai primari del Policlinico di Bari per i troppi straordinari e i mancati riposi del personale sanitario durante l’emergenza Covid rappresenta «una vicenda spiacevole». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, Bari a margine dell’iniziativa «L’Italia vincente – Un anno di risultati – Come il governo Meloni sta facendo ripartire la Nazione», organizzata dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia.
«Ritengo – ha poi aggiunto – che debba essere assolutamente riconosciuto lo straordinario a chi durante il Covid ha fatto maggiore lavoro perché era giusto farlo, perché lo dovevano fare e perché lo hanno fatto per salvare vite umane. Se ci sono intoppi burocratici il governo e le Regioni dovranno superare questi intoppi e dare il giusto ha chi ha lavorato».
Sbrollini: «Vicenda Bari paradossale, da eroi a trasgressori»
«Quanto accaduto al Policlinico di Bari, in cui tre medici sono stati multati per aver lavorato troppo durante il Covid, è paradossale». Lo afferma la senatrice del Gruppo Italia Viva-Il Centro-Renew Europe del Senato, Daniele Sbrollini, vicepresidente della Commissione Affari sociali e Sanità di Palazzo Madama.
«Quello stesso impegno, quei turni massacranti e interminabili, quelle ore trascorse in corsia a salvare vite, per i quali i nostri medici e infermieri sono stati, giustamente, considerati eroi, vengono oggi contestate come gravi trasgressioni. Un messaggio devastante per chi fa il suo dovere in emergenza e con stipendi inadeguati e un pessima figura per lo Stato italiano», conclude.
Boschi: «Assurdo multare che ha lavorato tanto»
«Trovo assurdo che una parte della burocrazia di questo Paese faccia la multa a chi ha lavorato tanto durante l’emergenza Covid. Faremo chiarezza in Parlamento su ciò che è successo a Bari, ma che senso ha chiamare i medici e gli infermieri «eroi» e poi sanzionarli perché lavorano troppo?». A scriverlo sui social è la deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi.
Pagano: «Depositeremo un’interrogazione parlamentare»
«Depositeremo come Gruppo Pd un’interrogazione per chiedere al ministro del Lavoro di procedere con un intervento risolutivo e definitivo per eliminare la vergogna delle sanzioni ai medici colpevoli di aver lavorato troppo durante la fase critica dell’epidemia. E’ incredibile che dopo aver salvato centinaia di vite e aver adempiuto con un impegno strenuo ai doveri della loro professione, i medici siano raggiunti da pesanti sanzioni amministrative, come è successo per il Policlinico di Bari. Serietà vorrebbe che il governo tolga di mezzo con rapidità una questione che giudichiamo assurda. E’ davvero incredibile che chi dovrebbe essere premiato venga al contrario colpito in questo modo». A dichiararlo in una nota è il deputato Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in Commissione Bilancio della Camera.
Balzanelli: «Non vorremmo essere colpevoli di atti dovuti»
«Bene la sospensione da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro del procedimento su alcuni medici del Policlinico di Bari, multati per aver lavorato oltre il limite consentito nel periodo pandemico «ma l’emergenza resta anche senza il Covid e anzi la situazione è peggiorata visto che stanno andando via molti medici e una persona lavora per quattro ed è costretta a coprire più turni. Non vorremmo diventare colpevoli di atti dovuti perché pensiamo a salvare vite». Questo il grido d’allarme del presidente del Società Italiana Sistema 118 (Sis118), Mario Balzanelli, sottolineando che occorre «gettare la maschera» sull’emergenza perché «dopo le nostre denunce a partire già dal 2018 i sistemi di emergenza non sono in condizioni per garantire il rispetto dei riposi». E allora «o si accettano turnazioni aggiuntive e si danno incentivi o si devono tagliare i servizi». «Gli operatori – mette in evidenza Balzanelli – rinunciano eroicamente a stare con le proprie famiglie ma non possono continuare a farlo con l’incubo di essere criminalizzati». «Nelle piante organiche del 118 – dice ancora il presidente del Sis118 – ci sono voragini enormi. I turni vanno molto al di là del rispetto e di qualunque limite. Abbiamo bisogno di un forte supporto da parte del governo. Il sistema di emergenza territoriale deve rappresentare il cuore dell’attenzione della programmazione sanitaria».
Palese: «Grande sensibilità del Capo dello Stato»
«Non si può che esprimere enorme gratitudine al Capo dello Stato per la consueta sensibilità dimostrata anche in questa situazione e grande soddisfazione per la sospensione dei procedimenti nei confronti dei medici multati per aver lavorato troppo nel periodo dell’emergenza Covid». É quanto afferma l’assessore alla Salute della Regione Puglia, Rocco Palese, che aggiunge: «E’ assurdo che la burocrazia abbia tentato di trasformare i medici da eroi dell’emergenza Covid in trasgressori. La Regione Puglia vigilerà sulla sospensione e sul prosieguo di questo grave ed ingiusto paradosso burocratico». «Non si comprende – aggiunge – come sia potuto accadere che, nonostante la dichiarazione di emergenza da parte del Governo per tutto il periodo della pandemia, siano stati stati assunti provvedimenti che sembravano compatibili con situazioni ordinarie. In quel periodo tutti i medici ed il personale sanitario hanno lavorato notte e giorno affrontando una emergenza imprevista, imprevedibile e sconosciuta ed avendo come unico pensiero quello di salvare vite, non certo quello di guardare l’orologio per rispettare gli orari». «Mi auguro – aggiunge – che, dopo la decisione della sospensione si arrivi all’annullamento delle sanzioni e che tutti gli organi di competenza tengano conto della straordinarietà e della imprevedibilità di quelle situazioni imprevedibili e decidano di conseguenza». In ogni caso – conclude Palese – la Regione non lascerà da soli i medici in questa situazione e continuerà invece a vigilare, a sostenerli e a lodarli perché, ad esempio, è proprio grazie ai medici di Pronto Soccorso che si sottopongono a turni massacranti che la Puglia è una delle poche regioni italiane, se non l’unica, che in una situazione di gravissima carenza di medici, non è costretta a ricorrere ai cosiddetti “gettonistì”».
Presidente Ordine dei Medici: «E’ segno di attenzione»
«Ringraziamo il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone per il tempestivo intervento al fine di risolvere la paradossale situazione dei medici multati per non aver rispettato, in piena pandemia, il limite degli orari di lavoro. Si tratta di un segnale di grande attenzione del ministro e del Governo intero per la professione medica, e di riconoscimento per il supporto che ha prestato e presta al Paese». Lo dichiara il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli. Il ministro ha riferito di aver avuto un colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e di voler incontrare Anelli già martedì prossimo. «Siamo grati al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – continua Anelli – per avere, ancora una volta, dimostrato la sua solidarietà e la sua considerazione per i medici e per il loro contributo. La sospensione delle sanzioni – aggiunge – da parte dell’Inps, nell’attesa di valutarne l’annullamento, è segno di attenzione nei confronti dei professionisti, e di giusta valutazione del loro impegno quotidiano e dell’abnegazione dimostrata durante la pandemia. Un grazie, infine, a tutti i medici – conclude – che, lavorando senza risparmiarsi, hanno traghettato il Paese fuori dalla pandemia, assistendo oltre 26 milioni di persone e salvando centinaia di migliaia di vite messe a rischio dalla malattia grave».
Stellato: «Solidarietà al dottor Procacci e alla sua equipe»
«Italia Viva Puglia esprime solidarietà al dottor Procacci e alla sua straordinaria equipe del pronto soccorso del Policlinico di Bari. Per noi gli eroi del covid restano eroi anche dopo l’emergenza, e vanno ringraziati, non perseguiti come pericolosi trasgressori. Siamo soddisfatti dell’annuncio di sospensione delle sanzioni. La sanzione comminata dall’Ispettorato del Lavoro ai medici, per un “eccesso di impegno» profuso durante la pandemia, non solo appare paradossale e ingiusta, ma è anche lesiva della dignità e della credibilità dello Stato, nelle sue articolazioni istituzionali». Lo dichiarano Massimiliano Stellato, presidente pugliese di Italia Viva e i presidenti provinciali. «Ci siamo subito attivati – prosegue Stellato – per un’interrogazione urgente attraverso i nostri parlamentari, per fare chiarezza su una questione che ha del grottesco. Sanzionare le prime file dell’esercito che ci ha difesi durante la «guerra» al covid, in alcuni casi a costo della vita, per non aver fruito dei riposi festivi o per eccesso di lavoro notturno, è uno sfregio al nostro sistema sanitario e all’abnegazione di tutti gli operatori rimasti in corsia a compiere il proprio dovere».
Migliore: «Ha prevalso il buon senso»
«Ha prevalso il buon senso», questo il commento del direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore, alla notizia della sospensione del procedimento dell’ispettorato del lavoro su tre primari del Policlinico di Bari, multati per aver lavorato oltre il limite consentito nel periodo pandemico. «Ringrazio – aggiunge – il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per l’attenzione e la sensibilità dimostrata al caso sollevato dal direttore del nostro pronto soccorso e la ministra Marina Calderone che si è subito attivata. Abbiamo negli ultimi anni attraversato uno dei momenti più difficili per la sanità pubblica del nostro paese. Ne siamo usciti insieme, grazie all’impegno instancabile dei medici, degli operatori sanitari e alla flessibilità dimostrata dalle direzioni per adattare l’organizzazione degli ospedali al mutare dello scenario pandemico. Queste sanzioni sono assolutamente ingiuste», aggiunge Migliore. «Dobbiamo fare i conti con la realtà – conclude Migliore – oggi è sempre più difficile trovare personale disposto a lavorare nei pronto soccorso e ci sono difficoltà di reclutamento anche in altri reparti. L’alternativa senza l’apporto straordinario di medici e personale sanitario sarebbe nell’immediato quella di chiudere posti letto e pronto soccorso su tutto il territorio regionale e nazionale».
Primario multato per straordinari, ‘grato a istituzioni’
«Sono felice e grato alle istituzioni, è una conferma della sensibilità delle istituzioni. Sono grato al Capo dello Stato che è un padre oltre che difensore della Costituzione». Lo dice il primario del pronto soccorso del Policlinico di Bari, Vito Procacci, tra i tre primari multati dall’ispettorato del lavoro per gli eccessivi straordinari del personale durante l’emergenza Covid. Proprio Procacci ha accesso i riflettori sulla vicenda scrivendo ieri una lettera al presidente Mattarella, che oggi è intervenuto assieme alla ministra Calderone con la sospensione delle multe da 37mila euro complessivi.
«Il mio ringraziamento – aggiunge Procacci – va anche alla ministra del Lavoro, Marina Calderone». «Ora – aggiunge – però occorre che le istituzioni accendano i riflettori sulla condizione di grande difficoltà nella quale versa la tutta la Medicina di emergenza-urgenza, non solo pugliese ma italiana. Siamo ridotti al lumicino, gli organici sono ridotti all’osso. Chiedo, quindi, alle stesse istituzioni di avviare una rivisitazione generale del sistema, noi scontiamo pesantemente il peso di carichi assistenziali insostenibili con organici ridotti allo stremo. E nonostante tutto spesso il nostro ruolo non è valorizzato e, a volte, offeso».
Quindi, secondo Procacci, «è necessaria un’azione istituzionale per valorizzare la figura del medico di emergenza-urgenza e degli infermieri che operano nei servizi di pronto soccorso, in modo tale da invogliare sempre più i giovani medici a scegliere questa branca che è la più bella delle medicine, oltre ad essere il più sacro baluardo del diritto alla salute. Le scuole di specializzazione ormai vanno deserte e il rischio serio è di lasciare l’emergenza-urgenza in mano ai gettonisti».
FIASO: È ANCORA EMERGENZA SANITARIA
Ancora oggi, e non solo nel periodo di piena emergenza pandemica «le Aziende sanitarie e ospedaliere italiane devono fare i conti con una carenza di personale che investe soprattutto il settore dell’emergenza-urgenza e con la pressione delle liste d’attesa, che mettono quotidianamente a rischio la tenuta del sistema». Da qui la richiesta di un incontro con il ministro della Salute Orazio Schillaci «che si è sempre dimostrato particolarmente sensibile al tema, per rappresentare che è indispensabile e urgente intervenire sulle modalità di utilizzo dei fondi che saranno disponibili grazie alla legge di bilancio».
Questo quanto afferma in una nota la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) che accoglie con favore la decisione della sospensione delle sanzioni nei confronti di alcuni medici del Policlinico di Bari, multati per aver lavorato oltre il limite orario consentito nel 2021, in piena emergenza Covid, e ringrazia il Ministro del Lavoro Calderone. Ma la Fiaso allo stesso tempo sottolinea le problematiche anche attuali, e non solo nel periodo Covid, in merito al personale. «Le direzioni aziendali stanno costantemente cercando soluzioni per garantire i servizi alla cittadinanza, nonostante la carenza e la difficoltà di reclutamento degli operatori. La tenuta gestionale dell’intero sistema sanitario pubblico del nostro Paese, a partire dagli ospedali e soprattutto quelli più piccoli – dice Fiaso – è ogni giorno di più a rischio, a maggior ragione senza l’apporto straordinario dei professionisti in servizio». “Per questo – conclude Fiaso – chiediamo di essere ricevuti dal ministro Schillaci. È indispensabile e urgente intervenire sulle modalità di utilizzo dei fondi che saranno disponibili grazie alla legge di bilancio per l’abbattimento delle liste d’attesa, in assenza dei quali lo sforzo di reperimento delle risorse sarà vanificato»
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2023-10-22 16:43:13 ,