È ritenuta la più pericolosa perché, se trascurata, causa maggiori complicanze. Si tratta della polmonite batterica. Casi di polmoniti batteriche, come riferito dal Corriere della Sera, si stanno registrando all’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma insieme a quelle virali e a Covid-19. Ecco, quindi, cos’è la polmonite batterica, quali sono i sintomi e come si cura.
Le polmoniti
In linea generale, le polmoniti consistono in uno stato infiammatorio del tessuto di uno e di tutte e due i polmoni. Ad essere coinvolti sono nel dettaglio gli alveoli, le strutture a grappolo che si trovano al termine dei bronchi e che, infiammandosi, si riempiono di liquido rendendo più difficoltosa la respirazione e, di conseguenza, gli scambi tra aria e sangue. Possono essere causate da un’infezione batterica, virale, fungina, ma anche dall’aspirazione di un corpo estraneo.
La polmonite batterica
Per quanto riguarda le polmoniti batteriche, i batteri più comuni a causarle sono lo Streptococcus pneumoniae, noto anche come pneumococco, ma anche l’Haemophilus influenzae, lo Staphylococcus aureus, la Legionella pneumophila. Invece, come si legge sul sito dell’Istituto superiore di sanità (Iss), “la polmonite virale, più comunemente causata dal virus respiratorio sinciziale (RSV) soprattutto nei bambini di età dipendente ad un anno. Si presenta come una “bronchiolite” che colpisce i bronchi più piccoli. Altre cause di polmonite virale sono i virus influenzali di tipo A o B e i coronavirus”. La polmonite batterica può manifestarsi in una forma più grave in alcune categorie di persone come: anziani, fumatori, persone con malattie respiratorie croniche (Bpco e asma), malattie del cuore, diabete e pazienti immunocompromessi.
I sintomi
La sintomatologia, che può svilupparsi nel giro di 24-48 ora ma anche parecchi giorni, è caratterizzata da febbre, sudorazione, brividi, tosse secca o grassa, tachicardia, inappetenza, confusione, respirazione rapida e superficiale con il cosiddetto fiato corto durante uno sforzo (dispnea) e dolori al petto, più forti con la respirazione profonda o per lo sforzo di tossire. Oltre al riposo e a un’adeguata idratazione, la polmonite batterica va curata con gli antibiotici. “Se la polmonite appare grave, o se i sintomi non migliorano dopo 48 ore dall’inizio della cura, è necessario, regolarmente, agire una radiografia dei polmoni e anche degli esami aggiuntivi come l’esame microbiologico dell’espettorato (sputo) e/o analisi del sangue”, spiegano dall’Iss. “Se sono presenti sintomi più gravi come, ad esempio, una respirazione accelerata, dolori al petto o disorientamento, è preferibile dirigersi direttamente ad un pronto soccorso”.
Le complicanze
Senza trattamenti adeguati e nel caso in cui il paziente abbia un sistema immunitario particolarmente fragile, questa malattia può richiedere la necessità di un ricovero ospedaliero e avere anche un esito fatale. Le complicanze, infatti, possono essere diverse come: gravi difficoltà respiratorie che portano alla necessità della ventilazione meccanica, sepsi ossia quando i batteri della polmonite passano nel sangue causando quindi un’infezione diffusa. E ancora ascesso polmonare e versamento pleurico e pleurite, che si verifica quando l’infiammazione interessa anche la pleura (membrana che riveste i polmoni) e che può portare a un’insufficienza respiratoria. Sebbene in generale la polmonite batterica non si trasmetta da persona a persona, è bene adottare strategie come il lavaggio delle mani e coprirsi la bocca e il naso quando si tossisce o starnutisce per prevenire la trasmissione dei batteri. “Le persone a rischio dovrebbero essere invitate alla prevenzione mediante vaccinazione anti-pneumococcica (indicata sia per i bambini piccoli che per gli anziani e per i soggetti di tutte le età ad elevato rischio) e antiinfluenzale”, concludono dall’Iss.
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di Marta Musso www.wired.it 2024-11-04 10:46:00 ,