Che sia dotato di una spiccata intelligenza non è una novità. Ma ora a rendere il polpo ancora più portentoso sono anche i suoi tentacoli, che si muovono con un’incredibile destrezza, piegandosi, torcendosi, arricciandosi in infiniti modi, per esplorare, afferrare e manipolare. A raccontarlo sulle pagine di Nature Communications è un nuovo studio dell’Università di Chicago, secondo cui il loro movimento sarebbe controllato da un sistema nervoso unico nel suo genere.
Cassady Olson
I tentacoli
Il controllo così preciso che questi animali hanno sui loro otto tentacoli e centinaia di ventose è dovuto al fatto che il circuito del sistema nervoso che li comanda è segmentato. “Pensiamo che sia una caratteristica che si è evoluta tipicamente nei cefalopodi dal corpo molle con ventose per eseguire questi movimenti simili a quelli dei vermi”, ha spiegato Clifton Ragsdale, neurobiologo e autore dello studio. I tentacoli del polpo, ricordiamo brevemente, sono in grado di prendere decisioni in modo indipendente e possono continuare a muoversi e reagire agli stimoli esterni anche dopo essere stati recisi. Questo perché ogni tentacolo è dotato di un sistema nervoso enorme: basta pensare che una quota significativa dei 500 milioni di neuroni sono distribuiti lungo gli otto tentacoli, più di quanti ne abbia il cervello dell’animale. In particolare, i neuroni sono concentrati lungo un grande cordone nervoso assiale che serpeggia avanti e indietro, lungo la lunghezza di ogni tentacolo.
Un sistema nervoso unico
Quando gli autori del nuovo studio hanno analizzato al microscopio le sezioni longitudinali di un tentacolo di un esemplare di Octupus bimaculoides, una specie nativa dell’oceano Pacifico al largo della costa della California, hanno scoperto qualcosa che non avevano mai visto prima. Lungo il cordone nervoso assiale, proprio come un tubo corrugato, le cellule neuronali formavano segmenti, separati da spazi chiamati setti, da cui uscivano i nervi e i vasi sanguigni per connettersi ai muscoli circostanti. I nervi di più segmenti, inoltre, si collegavano a diverse regioni muscolari, suggerendo quindi che i segmenti collaborano per controllare i muscoli con un alto grado di precisione. Per quanto riguarda le ventose, invece, i ricercatori hanno osservato che anche i nervi che le controllano si collegano tramite i setti, creando una sorta di mappa spaziale nervosa delle ventose, consentendone il controllo di precisione.
L’evoluzione
Per far luce sulla relazione tra la segmentazione del cordone nervoso assiale e la sua funzione, i ricercatori hanno analizzato i tentacoli dei calamari, cefalopodi che si sono differenziati dai polpi circa 270 milioni di anni fa. Sebbene abbiano otto tentacoli con ventose come i polpi, ma anche due tentacoli che ne sono provvisti solo sull’estremità, queste creature ne fanno un utilizzo differente: i polpi, infatti, li usano principalmente per esplorare e muoversi sul fondale marino, mentre i calamari li usano in acque libere per afferrare e trattenere le prede. Analizzando la struttura del cordone nervoso assiale nel Doryteuthis pealeii, calamaro comune nell’oceano Atlantico, i ricercatori si sono accorti che era segmentato solo nei tentacoli provvisti di ventose. Ciò suggerisce, quindi, che un sistema nervoso segmentato è associato al movimento dei tentacoli con ventose ed è fondamentale per un controllo di precisione. “Diversi cefalopodi hanno elaborato una struttura segmentata, i cui dettagli variano in base alle esigenze dei loro ambienti e alle pressioni di centinaia di milioni di anni di evoluzione”, conclude Ragsdale.
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di Marta Musso www.wired.it 2025-01-16 11:03:00 ,