Ponte Morandi: per le udienze una tensostruttura ‘anti contagio’ da 200 posti

AGI – “E’ una corsa contro il tempo, ma fatta bene”. Il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, parla così del grande lavoro di organizzazione del tribunale del capoluogo ligure dietro la partenza del secondo incidente probatorio sul crollo di ponte Morandi, disastro avvenuto il 14 agosto 2018 e costato la vita a 43 persone.

Le udienze inizieranno lunedì nella tensostruttura allestita in pochissimi giorni nell’atrio del palazzo di Giustizia: per l’occasione, diventerà una maxi aula in grado di ospitare fino a 200 persone, nel rispetto delle disposizioni anti contagio.

La struttura è dotata anche di paratie mobili, in modo da poter essere usata per più processi contemporaneamente, dopo quello sul Morandi. È previsto resti utilizzabile fino a giugno.

Si tratta di una vera e propria novità nell’allestimento dei processi in epoca Covid: dopo il lockdown della scorsa primavera, infatti, le udienze del primo incidente probatorio, come quelle per altri processi (da “Spese Pazze” alla “Torre Piloti”) erano state celebrate nel grande terrazzo del padiglione Jean Nouvel della Fiera del Mare.

“Avevamo fatto tanti sopralluoghi – spiega Cozzi – Ma non potevamo riutilizzare lo spazio alla Fiera, perché è all’aperto e siamo in inverno. Avevamo valutato anche i teatri che, però, non sono idonei, in primis per la tempistica: non sappiamo quanto si andrà avanti con le udienze, visto che esiste anche il rischio rinvio e non possiamo tenere fermi i teatri per mesi e mesi”. I

n secondo luogo, anche per la logistica: “in teatro – sottolinea il procuratore capo – bisogna star seduti, non ci sono tavolini, ed è un ambiente chiuso: le stesse ragioni, dunque, per cui non si allestiscono al momento spettacoli”.

La soluzione è stata quindi ricercata proprio in “casa”: una tensostruttura che potesse ospitare parecchie persone nel rispetto delle normative anti-contagio. Oltre ai 200 posti previsti sotto il tendone bianco che occupa l’ampio atrio del Tribunale genovese, è previsto anche spazio sopra la scalinata che conduce verso l’aula Borré-Coco, dove dovrebbero andare le parti offese: questo spazio potrebbe ospitare altre 40 persone.

Potrebbe essere utilizzato anche uno dei portici laterali, ma come estrema riserva. All’interno della tensostruttura, impianto di riscaldamento, sedie con tavolini e maxischermi. Come previsto anche per l’ingresso al tribunale, ogni accesso sarà monitorato secondo le disposizioni sanitarie del momento: misurazione della temperatura e igienizzazione delle mani.

L’avvio delle udienze per il secondo incidente probatorio, determinante perché incentrato proprio sulle cause del crollo, si è fatto attendere per via dei molti rinvii (dovuti alla complessità del lavoro, minato anche dalla situazione creata dalla pandemia) della consegna della perizia da parte dei tecnici nominati dal gip, arrivata a dicembre.

Dopo molti rinvii ora sono previste udienze tutti i giorni, anche il sabato

“Da parte nostra è stato fatto il possibile per rispettare la data di avvio – sottolinea il procuratore capo di Genova – Ora si procederà con udienze tutti i giorni, compreso il sabato, per tutto il mese di febbraio”.

L’inchiesta sulla tragedia del 14 agosto 2018 vede indagate 71 persone oltre alle due società Aspi e Spea. “C’è stato un grande sforzo operativo, soprattutto da parte del presidente del Tribunale, con grande attenzione e celerità per rispettare i tempi. Quello che non è dipeso da noi è la lunghezza della perizia e della complessità dell’incidente probatorio – spiega Cozzi – adesso si sta viaggiando a velocità ultra rapida. E il lavoro non si esaurisce con questo”.

Nel frattempo ci sarà il termine del deposito delle telefonate, delle conversazioni, l’udienza stralcio per le telefonate utilizzate, non ancora fissata. Secondo il procuratore capo, “è verosimile” che la chiusura delle indagini sul più grande disastro che ha colpito Genova negli ultimi anni arrivi entro marzo.

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