Si aggrava la posizione della ventenne in servizio a Base Usaf: la soldatessa americana che ha investito e ucciso un ragazzo di 15 anni, nella notte tra sabato e domenica, a Porcia (Pordenone), era ubriaca.
L’alcoltest ha dato esito positivo: il tasso alcolemico nel sangue era pari a 2,09 grammi per litro, 4 volte il limite consentito. Il quadro accusatorio nei confronti della giovane non cambia radicalmente ma si aggrava la sua posizione. La donna aveva investito Giovanni Zanier a cinque chilometri da dimora, a Porcia (Pordenone), mentre con due coetanei rientrava dalla discoteca. La soldatessa si è fermata ma è stata arrestata, ed è ai domiciliari all’interno della base militare di Aviano. Anche se on ogni probabilità il reato di omicidio stradale rimarrà impunito e senza risarcimenti.
Il fatto di essere una militare della base Usaf di Aviano la mette nelle condizioni di evitare il processo in Italia. Così prevede la Convenzione di Londra del 1951 sulla giurisdizione dei militari Nato in Europa e così è già stato più e più volte, prima e dopo l’arcinoto caso del disastro della funivia del Cermis.
Intanto, però, le indagini preliminari procedono.
La battuta d’arresto, sempre che ci sia l’interesse a chiederla, arriverà al momento dell’esercizio dell’azione penale. «È il ministro della Giustizia italiano che può, a discrezione o su richiesta della base americana, invocare il difetto di giurisdizione e consentire così all’indagato statunitense di essere giudicato nel proprio Paese», spiega il procuratore di Pordenone, Raffaele Tito, confermando l’eccezionalità di processi a militari americani. «Io non ne ricordo», afferma. E in effetti, bisogna scavare nel passato per trovare situazioni di controversia. Nel 2002, fece discutere il caso di un aviere della stessa base di Aviano accusato, con tre albanesi, di violenza sessuale su una 14enne. L’allora ministro della Giustizia firmò la rinuncia al processo in Italia, salvo poi, a fronte delle proteste del legale della ragazza, fare marcia indietro. Da allora, eccezioni a parte, alle denunce e agli arresti sono seguite non poche archiviazioni.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-08-22 12:22:13 ,www.repubblica.it