Porno, i 3 siti che devono seguire le nuove regole europee sul digitale

Porno, i 3 siti che devono seguire le nuove regole europee sul digitale

Porno, i 3 siti che devono seguire le nuove regole europee sul digitale


Il porno online finisce sotto la lente della Commissione europea. Bruxelles ha aggiunto tre piattaforme di contenuti per adulti, Pornhub, XVideos e Stripchat, alla lista dei 19 grandi operatori che devono rispettare uno degli ultimi pacchetti di regole sul digitale, il Digital services act (Dsa). La Commissione ha deciso di etichettare i tre siti come grandi piattaforme online (very large online platform, Vlop). Una definizione che si applica a quei fornitori di servizi via internet che ogni mese raggiungono almeno il 10% della cittadinanza dell’Unione europea, ossia 45 milioni di persone. Per queste multinazionali il Dsa prevede regole stringenti su trasparenza di algoritmi e pubblicità, lotta alla violenza online e alla disinformazione, protezione dei minori, stop alla profilazione.

La designazione dei tre siti porno allarga la platea di Vlop e Vlose (i grandi motori di ricerca, very large online search engine), che finora contava 19 nomi: Google e le sue articolazioni (search, shopping, maps, play) e Youtube, Meta con Instagram e Twitter, poi Bing, X (già Twitter), Snapchat, Pinterest, LinkedIn, Amazon (che ha fatto ricorso), Booking, Wikipedia e l’App Store di Apple. Sul fronte europeo c’è l’ecommerce tedesco Zalando, che peraltro ha contestato l’inclusione nella lista. Dal versante cinese arrivano TikTok e Alibaba Express. Adesso si aggiungono alla lista Pornhub, XVideos e Stripchat, alcuni tra i colossi mondiali dei contenuti porno in rete.

Lo scenario:

  1. L’indagine sul porno
  2. Cosa succede ora

L’indagine sul porno

Secondo quanto apprende Wired da fonti della Commissione europea, l’identificazione ha richiesto un’attività di raccolta di informazioni piuttosto complessa, per far luce sui numeri reali dei siti porno. A febbraio, in occasione della prima dichiarazione sui numeri dei propri utenti, Pornhub e Youporn (un’altra piattaforma di contenuti per adulti finora esclusa dalla designazione di Vlop), avevano dichiarato visite ben inferiori alla soglia del Dsa. Rispettivamente 33 milioni di utenti e 7,3 milioni.

Numeri che avevano fatto alzare qualche sopracciglio, come scritto anche su Wired, perché da quella prima raccolta di dati sembrava che in Europa il vintage avesse più successo del porno online. I 37,4 milioni di visitatori su Vinted, marketplace lituano per vendere e comprare oggetti usati, battevano quelli di Pornhub. Youporn erano ben al di sotto di Wallapop (vetrina dell’usato nata in Spagna 13 milioni), l’ecommerce del gruppo Fnac (catena francese di elettronica e media, 24 milioni), e la piattaforma di Github per lo sviluppo di software, con 11 milioni.



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di Luca Zorloni www.wired.it 2023-12-20 12:01:49 ,

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