Non esiste forse uno strumento di inclusione sociale più forte del cinema. Lo sanno bene ad Arezzo dove, da diversi anni, la Poti Pictures si è trasformata nel primo polo di produzione cinematografica in cui i protagonisti sono ragazzi con disabilità. Nata per gioco all’interno di un’associazione di volontariato, Poti Pictures quando un mese fa ha inaugurato i suoi nuovi Studios. La storia di questa casa di produzione cinematografica è stata, con il tempo, sostenuta da professionisti del settore che hanno creduto nel progetto e ne sono entrati a far parte attivamente, insegnando ai ragazzi gli strumenti e le tecniche del settore audiovisivo in toto: dal montaggio alla produzione, dalle inquadrature alla messa in scena, fino alla fotografia. In questi anni, sono già molte le produzioni realizzate: videoclip, cortometraggi e lungometraggi che hanno visto sempre protagonisti i ragazzi con disabilità.
Sul proprio sito, la Poti Pictures racconta la sua storia: dagli inizi, all’interno della cooperativa “Il cenacolo”, fino ai successi delle ultime produzioni, che sono valse riconoscimenti un po’ in tutto il mondo. L’unico disclaimer è questo: “Il nostro obiettivo è fare promozione sociale senza cadere nel pietismo, utilizzando il mezzo audiovisivo come mezzo di comunicazione ed inclusione, cercando nel nostro piccolo di superare le barriere e gli ostacoli della disabilità”.
I nuovi Poti Pictures Studios
A ottobre 2024, la casa di produzione ha inaugurato i suoi nuovi Studios in una conferenza opuscolo per presentare il proprio progetto, che è stato realizzato grazie al contributo di Ikea Firenze e al Fondo di Beneficenza di accordo SanPaolo e Banca Tema. L’obiettivo degli Studios è quello di ridefinire la visione della disabilità e dell’inclusione sociale nel mondo del cinema, proseguendo l’impegno della storica casa cinematografica aretina.
“Alla soglia dei 20 anni di attività, siamo particolarmente felici ed emozionati per questo importante traguardo” dice Daniele Bonarini, regista e ideatore della Poti Pictures “Gli Studios, a lungo immaginati e pensati nelle nostre fantasie, prendono finalmente vita. Ci siamo spesso interrogati su come potevamo continuare a dare spazio agli attori formati presso la Poti Pictures Academy, a come strutturare tutte le conoscenze e le relazioni che in questi anni abbiamo instaurato con il mondo del cinema e su come potevamo amplificare quel bisogno grande che c’è di dare voce e dignità alle persone con disabilità nel mondo della comunicazione mainstream. I Poti Pictures Studios, vogliono essere tutto questo e ringrazio quanti hanno creduto e sostenuto quella che, fino a poco tempo fa, sembrava essere l’ennesima follia di pochi sognatori”.