Caricamento player
Mercoledì il ministero della Difesa russo ha annunciato che tra giovedì e sabato ricominceranno le evacuazioni dei civili rifugiati nei sotterranei dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, in Ucraina. La Russia ha detto che per tre giorni, tra le 8 di mattina e le 18, ci sarà un cessate il fuoco per permettere le operazioni di soccorso di donne, bambini e lavoratori dell’acciaieria che si trovano ancora lì. Se verranno effettivamente completate (e non è detto, visto che dall’inizio della guerra la Russia ha più volte garantito cessate il fuoco senza poi rispettarli), saranno le prime evacuazioni da quella di domenica scorsa, a cui non ne erano seguite di nuove a causa della ripresa dei bombardamenti russi.
Non è chiaro quanti civili ci siano ancora all’interno dell’acciaieria: le autorità ucraine hanno detto che sono diverse centinaia (prima si era parlato di 600, poi di 200) e non si sa nemmeno in che condizioni siano e se negli ultimi giorni abbiano ricevuto rifornimenti di acqua, cibo e medicinali. Non si conosce il numero esatto dei soldati ucraini che stanno ancora difendendo lo stabilimento dai russi, e che appartengono al reggimento Azov.
– Leggi anche: Perché non si riesce a fare la pace in Ucraina?
Nell’evacuazione di domenica – la prima da quando il presidente russo Vladimir Putin, quasi due settimane fa, aveva chiesto che la fabbrica fosse bloccata e isolata dall’esterno – erano state fatte uscire dallo stabilimento circa 150 persone. Inizialmente erano state portate in una città controllata dalla Russia e poi trasferite a Zaporizhzhia, che è invece sotto il controllo dell’esercito ucraino.
Nei giorni successivi non c’erano state però nuove evacuazioni, nonostante le pressanti richieste del governo ucraino e delle Nazioni Unite, e l’esercito russo aveva ricominciato a bombardare lo stabilimento.
Martedì la Russia aveva giustificato i nuovi bombardamenti accusando i soldati ucraini di aver sfruttato il temporaneo cessate il fuoco per uscire dai rifugi sotterranei e prepararsi a riprendere i combattimenti. Mercoledì i bombardamenti sono stati ancora più intensi del solito e diverse fonti ucraine, non confermate, hanno detto che l’esercito russo avrebbe cercato di entrare nello stabilimento, cosa che finora non aveva mai fatto.
Lo stabilimento della Azovstal è da settimane l’ultimo luogo della resistenza ucraina a Mariupol, città portuale nel sud dell’Ucraina la cui conquista è particolarmente importante per i russi. Oltre alle persone che si trovano nei sotterranei dell’acciaieria, a Mariupol si stima che ci siano ancora migliaia di persone.
A differenza di quanto successo per i civili che sono rifugiati nell’acciaieria, nei giorni scorsi le evacuazioni degli altri civili di Mariupol sono proseguite con il coordinamento di Nazioni Unite e Croce Rossa: nell’ultima operazione di soccorso, effettuata mercoledì, sono state portate via dalla città 344 persone.
– Leggi anche: Nel bombardamento del teatro di Mariupol furono uccise almeno 600 persone
LEGGI TUTTO
di
www.ilpost.it
2022-05-05 06:38:48 ,