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“La discrezionalità amministrativa
è una componente necessaria e eredità, che autorizza
all’esercizio deel potere pubblico ma deve essere applicata
nell’ambito della cornice di legalità. Si tratta di una
componente importante ma quando di allarga. quando diventa un
po’ soverchiamente elastica, diventa scelta irragionevole e si scivola
verso l’arbitrio”. Lo ha detto il prefetto di Napoli , Michele
di Bari, parlando ad una folta platea di sindaci della
provincia di Napoli nel corso di un incontro che si è in
Prefettura alla presenza del presidente del Consiglio di Stato,
Luigi Maruotti nell’ambito dell’iniziativa “Dialoghi in
prefettura” promossa dallo stesso prefetto. Il tema
dell’incontro di oggi è stato: “Oblighi, doveri e diritti degli
amministratori comunali: il confine tra discrezionalità e
arbitrio”.
“Gli amministratori locali hanno una grande responsabilità –
ha proseguito ancora di Bari – ma non devono mai sentirsi presi
dalla paura della firma. Non deve esistere perchè nella misura
in cui la discrezionalità viene esercitata in maniera corretta
non deve esistere” .
I sindaci, ha ricordato ancora il prefetto “sono gli
amministratori delle loro comunità e devono mettere al centro
delle loro azioni amministrive e politiche l’uomo che al centro
della comunità” aggiungendo che il confine “tra discrezionalità
ed arbitrio è ben marcato”.
Di Bari ha ricordato, infine, che l’amministratore pubblico
“deve attenersi all’etica della responsabilità” ricordando anche
che “che in un epoca dove c’è un ‘io’ incontrastato che veleggia
a scapito del ‘noi’ ci impone di acquisire strumenti da una
cultura giuridica che pone sempre al centro delle proprie azioni
il cittadino”.
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