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Se nel testo teatrale Shakespea Re di
Napoli, piccolo capolavoro degli inizi di drammaturgo e regista
di Ruggero Cappuccio, presentato nel 1994 al festival di
Sant’Arcangelo, tutta l’illusione, a dar vita alle apparenze e
all’immaterialità dei sogni e dei propri bisogni è la parola, la
parola artistica e poetica in versi giocati sulla reinvenzione
di un napoletano barocco e recitati da Claudio Di Palma e Ciro
Damiano, nell’omonimo film presentato alla Festa del Cinema di
Roma, firmato dallo stesso Cappuccio e Nadia Baldi, è ovviamente
l’immagine a prevalere.
Tutto quello che Desiderio, appena sbarcato a Posillipo al
ritorno dall’Inghilterra, ci rendeva vivo raccontandolo,
evocandolo con la verità della recitazione ora è
didascalicamente rappresentato e lo vediamo.
…
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