Gli esperti ritengono che a causa della pesante censura e alla macchina della propaganda russa la verità su quanto accaduto all’Embraer Legacy potrebbe non emergere mai.
Cosa sappiamo
Attorno a questo drammatico incidente c’è un vuoto di informazioni ufficiali e un turbinio di teorie non confermate. Allo stesso tempo, l’evento evidenzia quanto sia potente la presa della Russia sul proprio spazio informativo: Il paese controlla i suoi media, ha messo al bando le pubblicazioni indipendenti e censura internet e i servizi online. Ma la vicenda dimostra anche come i piccoli frammenti di informazioni open source – per esempio le foto, i video postati sui social media e i dati aperti come le informazioni sui voli – possano essere utili per stabilire cosa davvero è successo. Al momento i ricercatori stanno già esaminando le informazioni di intelligence open source, o Osint.
FlightRadar è una delle poche fonti di informazioni verificabili in grado di dirci qualcosa sul destino dell’Embraer Legacy 600 e, di conseguenza, sulle persone a bordo dell’aereo. Dopo che il velivolo ha smesso di trasmettere dati, sui social media è emerso un video che mostra pezzi di un aereo che cade verso il suolo.
Confrontando i punti di riferimento della clip, come alberi e piloni metallici, con le foto che ritraggono la zona, gli investigatori Osint hanno confermato che l’incidente è avvenuto intorno alla regione di Tver, l’ultima posizione nota dell’aereo. Un altro video del luogo dell’incidente mostra parti del relitto che corrispondono a immagini precedenti dell’Embraer Legacy 600 di Prigozhin (allo stesso tempo, un video falso postato su X, la piattaforma precedentemente nota come Twitter, è stato visualizzato circa un milione di volte).
Elise Thomas, investigatrice del Centre for information resilience, un’organizzazione senza scopo di lucro che conduce ricerche open source per denunciare le violazioni dei diritti umani e contrastare la disinformazione, afferma che nel giro di poche ore i dati di FlightRadar e i video dell’area hanno dato un’idea di ciò che potrebbe essere accaduto. “Ma in definitiva, probabilmente dipenderemo da fonti russe a un certo livello“, spiega Thomas. Tra queste potrebbero rientrare agenzie governative russe o canali Telegram di dubbia affidabilità. “In un certo senso, il risultato più probabile è che forse non sapremo mai la verità assoluta su ciò che è accaduto”, aggiunge.
Tra propaganda e censura
Ottenere informazioni concrete dalla Russia è diventato ancora più difficile da quando il paese ha dato inizio all’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. “Lo spazio dell’informazione si è ristretto nel tempo“, afferma Natalia Krapiva, consulente tecnico-legale dell’associazione per i diritti digitali Access Now. Nell’ultimo decennio, secondo Krapiva, il Cremlino ha approvato leggi e adottato altre misure per controllare internet, censurare i contenuti a cui le persone possono accedere, limitare i media e mettere al bando le notizie indipendenti.
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di Matt Burgess www.wired.it 2023-08-25 14:00:27 ,