“Exposed – Esposti” è il tema della terza edizione della Privacy Week, la rassegna che si terrà a Milano dal 25 al 29 settembre in cui circa 50 relatori in oltre 30 incontri discuteranno insieme di potenziali soluzioni tecnologiche e politiche per proteggere la privacy dei cittadini e delle implicazioni psicologiche ed etiche della generale condizione di essere “esposti” durante la navigazione online. La Privacy Week quest’anno avrà un format particolare, ispirato ai salotti televisivi. Gli interventi degli speaker avverranno all’interno di conversazioni e interviste che si terranno in luoghi di Milano simboli dell’innovazione digitale: dallo studio di registrazione La Capsula presso BASE Milano allo STEP FuturAbility District in piazza Olivetti (nella nuova sede di Fastweb), dal Cybersecurity Co-Innovation Center di Cisco (presso il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano) al s32Copernico nel Fintech District e, per finire, al Phyd, in Zona Tortona. Il grande pubblico potrà comunque seguire ogni evento anche in streaming.
A organizzare la rassegna è Privacy Week, media company italiana, fondata da Andrea Baldrati, Diego Dimalta, Matteo Navacci e Antonio Longhitano, che si occupa di privacy, cybesecurity, diritti digitali e fornisce servizi e informazioni utili ai cittadini, ai professionisti e alle aziende per far crescere conoscenza e competenze. Anche quest’anno Privacy Week ha il patrocinio del Garante della Privacy (Garante per la protezione dei dati personali). Wired è media partner.
Cinque giorni di incontri in cui si cercherà di rispondere ad una domanda precisa: quanto siamo e quanto ci sentiamo “esposti” quando siamo online? Lo scopo della kermesse di quest’anno è infatti quello di parlare – insieme a manager d’impresa, avvocati, giornalisti, giuristi, politici e professionisti del settore – delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie ma anche dei rischi derivanti dalla costante esposizione attraverso l’uso dei dispositivi connessi ad Internet.
“Associamo spesso l’essere esposti a un’idea di pericolo e vulnerabilità, pur sapendo che esiste sempre per questa parola una doppia lettura. C’è il rischio della sorveglianza, dello sfruttamento, del furto di dati, di identità, di denaro. Ma c’è anche la possibilità di ottenere servizi intelligenti, di raggiungere contatti e intrattenere conversazioni potenzialmente illimitate – spiega Andrea Baldrati, avvocato di BSD Legalco-ideatore e Presidente dell’Associazione Privacy Network – In questa terza edizione della Privacy Week verranno quindi esplorati i nuovi livelli di esposizione a cui ci stanno portando l’intelligenza artificiale, la sorveglianza pubblica e privata, i social, il cybercrime. Si ragionerà sui correttivi tecnologici e politici possibili, su come si possa intervenire con leggi, procedure e scelte individuali. Senza tralasciare il racconto delle paure e dei sentimenti, ovvero il lato psicologico ed etico della condizione collettiva, un aspetto fondamentale per raggiungere il principale obiettivo della Privacy Week, ovvero rendere tutti più consapevoli del proprio diritto alla privacy a partire dalle aziende e dalle istituzioni fino all’individuo.”
Bambini sui social e genitori influencer: quando i minori sono troppo esposti?
Tra gli eventi di spicco della Week vi sarà la “Privacy Night” con il conduttore radiofonico e televisivo Diego Passoni, che condurrà dal vivo presso Phyd, in via Tortona 31 a Milano una serata dedicata allo sharenting, ovvero la condivisione delle immagini dei bambini sulle piattaforme da parte dei genitori. «Per te sono ricordi, per qualcuno sono dati». Partendo da questa affermazione, Anna Bonfanti, psicologa-psicoterapeuta che lavora con gli adolescenti e gli adulti nell’ambito del sostegno alla genitorialità, e Diego Dimalta, avvocato, co-founder di Privacy Week, esperto di privacy e diritti digitali, cercano di capire se sia giusto o sbagliato, difficile o possibile regolamentare l’accesso alle piattaforme, introducendo anche la prima legge emanata in Francia sull’argomento. Ne discuteranno con Mariangela Monti, content writer, giornalista, blogger di Moms About Town che porterà la sua esperienza personale, e Vincenzo Marino, editor di cultura digitale, musica e nuovi media, autore di “Sei vecchio” Nottetempo e della newsletter “zio”, che racconterà come vivono gli adolescenti sui social e nella rete. Tra i principali contributi vi sarà anche l’intervista a Patrick Breyer, europarlamentare che discorrerà invece di ChatControl, la discussa proposta di legge arrivata dall’Unione Europea il cui scopo è la ricerca di materiale pedopornografico all’interno di e-mail o chat, senza la necessità di ottenere autorizzazioni da parte dei tribunali, ma tramite sistemi di intelligenza artificiale. Una pratica che rischia di sfociare in una gigantesca violazione dei diritti fondamentali dei cittadini europei.
Normativa e privacy digitale: a che punto siamo in Europa e nel mondo?
La normativa sarà protagonista di altri due incontri. Il primo è la tavola rotonda dedicata a due importanti assetti legislativi: il primo è il GDPR, che compie cinque anni, il secondo è l’AI ACT, che sta prendendo forma proprio in questi mesi. Cos’hanno in comune questi due regolamenti? Da un lato, entrambi connotano l’Europa come capofila delle garanzie e della regolamentazione dell’economia digitale, dall’altro, sono viste da molti come un ostacolo all’innovazione e allo scambio globale. A parlarne Shalini Kurapati, CEO di Claerbox AI, Brando Benifei, Europarlamentare insieme ai giuristi Christian Bernieri e Vincenzo Tiani.
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di Redazione www.wired.it 2023-08-29 10:30:06 ,