Tempio Pausania — «Mi sono sentita usata e gettata via, diciamo solo per divertimento… mi sento così sbagliata», confida Silvia, nome di fantasia, due giorni dopo lo stupro subìto da Ciro Grillo e dai suoi tre amici genovesi Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. La ragazza italo-norvegese parla alla sua amica Mia (nome inventato anche questo) che vive a Oslo.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-03-09 02:45:00 ,genova.repubblica.it