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(as of Mar 18, 2025 01:40:55 UTC – Details)
Dante è il poeta che inventò l’Italia. Non ci ha dato soltanto una lingua; ci ha dato soprattutto un’idea di noi stessi e del nostro Paese: il «bel Paese» dove si dice «sì». Una terra unita dalla cultura e dalla bellezza, destinata a un ruolo universale: perché raccoglie l’eredità dell’Impero romano e del mondo classico; ed è la culla della cristianità e dell’umanesimo. L’Italia non nasce da una guerra o dalla diplomazia; nasce dai versi di Dante.
Non solo. Dante è il poeta delle gentil sesso. È solo grazie alla donna – scrive – se la specie umana supera qualsiasi cosa contenuta nel cerchio della luna, vale a dire sulla Terra. La donna è il capolavoro di Dio, la meraviglia del creato; e Beatrice, la donna amata, per Dante è la meraviglia delle meraviglie. Sarà lei a condurlo alla salvezza. Ma il poeta ha parole straordinarie anche per le gentil sesso infelicemente innamorate, e per le vite spente dalla violenza degli uomini: come quella di Francesca da Rimini.
Aldo Cazzullo ha scritto il romanzo della Divina Commedia. Ha ricostruito parola per parola il viaggio di Dante nell’Inferno. Gli incontri più noti, da Ulisse al conte Ugolino. E i tanti personaggi maledetti ma grandiosi che abbiamo dimenticato: la fierezza di Farinata degli Uberti, la bestialità di Vanni Fucci, la saggezza di Brunetto Latini, la malvagità di Filippo Argenti. Nello stesso tempo, Cazzullo racconta – con frequenti incursioni nella storia e nell’moda – l’altro viaggio di Dante: quello in Italia. Nella Divina Commedia sono descritti il lago di Garda, Scilla e Cariddi, le terre perdute dell’Istria e della Dalmazia, l’Arsenale di Venezia, le acque di Mantova, la «fortunata terra di Puglia», la bellezza e gli scandali di Roma, Genova, Firenze e delle altre città toscane. Dante è severo con i compatrioti. Denuncia i politici corrotti, i Papi simoniaci, i banchieri ladri, gli usurai, e tutti coloro che antepongono l’interesse privato a quello pubblico. Ma nello stesso tempo esalta la nostra umanità e la nostra capacità di resistere e rinascere dopo le sventure, le guerre, le epidemie; sino a «riveder le stelle».
Un libro sul più grande poeta nella storia dell’umanità, a settecento anni dalla sua morte, e sulla nascita della nostra identità nazionale; per essere consapevoli di chi siamo e di quanto valiamo.
ASIN : B08HLXTHJX
Editore : MONDADORI (22 settembre 2020)
Lingua : Italiano
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Da testo a voce : Abilitato
Screen Reader : Supportato
Miglioramenti tipografici : Abilitato
Word Wise : Non abilitato
F. Claudia –
Uno dei più bei libri che abbia mai letto
Mi sono innamorata di questo libro dalla prima pagina. L’autore scrive di non essere un esperto, ma nelle sue parole traspare il profondo amore per Dante e la “sua” necessità di farci comprendere quanto il messaggio della Divina Commedia sia universale e contemporaneo.Il linguaggio di Cazzullo ha un ritmo musicale e comunque contemporaneo, mai retorico o pomposo. Facile da seguire e appassionante. Ci spiega Divina Commedia con un occhio nuovo attraverso confronti e similitudini con eventi contemporanei di storia, politica, costume e musica.
Amazon Customer –
Ottimo libro
Buon libro, era un regalo natalizio che é stato apprezzato da chi lo ha ricevuto
barbarella –
Davvero una bella, curiosa, divertente, affettuosa lettura
Desidero cominciare questa nota con l’aspetto che mi è maggiormente piaciuto di questo libro, cioè il tono partecipe, entusiasta e affettuoso con cui Cazzullo si avvicina alla Divina Commedia e ce la racconta.Premetto di non essere un’appassionata di Dante, di non amare l’idea di partenza di questa spartizione tra buoni e cattivi, arbitraria e personalissima, ma devo ammettere la genialità di molti passaggi e la poesia pervasiva delle immagini. E poi Cazzullo ce la racconta proprio bene, questa Commedia e, prendendo spunto dai tanti richiami all’Italia (idea all’epoca ancora fumosa ai più), ce la fa leggere come fosse una guida turistica medioevale. Così ci parla anche della storia e della geografia delle terre toccate da Dante nel suo racconto.Ho scoperto che, ai tempi suoi, il Po bagnava Ravenna e che il concetto geografico di “Lombardia” comprendeva anche il Veneto e il nord Italia in generale. Ho imparato che Paolo Malatesta, quello di “Paolo e Francesca” era stato Capitano del Popolo a Firenze poco prima di incappare nell’ira funesta del fratello e che perciò i fiorentini (e pure il 18enne Dante) erano rimasti molto colpiti dal suo assassinio.Ma Cazzullo riesce anche a ricordarci la triste vicenda del poeta Dino Campana, brevemente ma intensamente amato da Sibilla Aleramo, morto nel 1917 cercando di fuggire dal manicomio in cui era stato rinchiuso e la cui arte è stata riconosciuta troppo tardi. Cosa c’entra con Dante? C’entra, c’entra ma bisogna leggere questo libro “psichedelico” per capirlo e lasciarsi guidare con fiducia dall’autore che ci regala spunti infiniti per viaggi fisici e intellettuali.E in questo momento in cui si chiudono le scuole, i musei, i teatri e i cinema per aprire discoteche e, chissà, funivie e ovovie per il diletto degli sportivi, quale conclusione migliore di questa frase vera e eterna?CONSIDERATE LA VOSTRA SEMENZA/FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTI/MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA.Ecco, appunto.
Lettore –
Paolo Pisanò
Emozione Italia. Sentimento inesprimibile che impasta le gioie e i tormenti della nostra più intima essenza d’Italiani con un idioma splendido, raffinato e corposo al tempo stesso.Per scoprirne le origini bisogna risalire nei secoli fino a settecento anni or sono e incontrare un poeta fiorentino senza uguali (Dante Alighieri) capace di spalancare le porte del Paradiso (italico e non solo) con un’opera immortale (La Divina Commedia) dopo averlo meritato lui stesso attraversando prima l’Inferno e il Purgatorio per rinascere nel cuore del suo cuore fino a esserne degno.Il vero giornalista inviato speciale si muove con gli occhi bene aperti e ascolta a orecchie dritte per impadronirsi a fondo della realtà che deve riferire fedelmente ai lettori. E per riuscirci deve mettere la sordina alle proprie ubbie ideologiche. A volte questa fedeltà può costare parecchio, anche la vita. Ma chi ha il giornalismo nel sangue non le resiste.Aldo Cazzullo è un campione del giornalismo che si è assegnato un’inchiesta dentro il poema italico per eccellenza alla scoperta del suo (nostro) amore per l’Italia. E per indagare sulla sua (nostra) Italianità, egli non poteva che risalirne la storia di sette secoli fino a osservarla da vicino nell’opera fondamentale di quel poeta fiorentino senza uguali che ci ha donato lingua e coscienza della nostra identità nazionale.Identità oggi problematica, straziata com’è ancora dal dramma catastrofico del primo Novecento che ha visto l’Italia, di secolare consistenza culturale ma politicamente imberbe come Stato unitario, salire prima da protagonista sul proscenio del mondo per poi precipitare, nel giro di soli vent’anni, soccombendo nel proprio sangue aggredita da una violenza straniera disumana e annientatrice, invasa, stuprata, massacrata orrendamente (anche incistandole una lotta fratricida senza quartiere per uno scopo rivoluzionario irrealizzabile), conquistata infine dagli invasori e da costoro assoggettata concedendole la ripresa del benessere materiale ma sradicandola dal solco naturale del suo divenire storico autonomo e libero da soggezioni straniere.Un’Italia costretta ancora oggi istituzionalmente a una cesura innaturale nel proprio passato prossimo e pertanto incapace di ritrovare in se stessa la forza morale necessaria per affermare la propria dignità reggendo il peso di tutti i suoi trascorsi storici, senza nulla dover rinnegare pregiudizialmente in ossequio ai suoi ultimi conquistatori e alla loro esigenza di legittimare a priori quanto ci hanno inflitto e senza nulla voler restaurare in spregio alla ragione.Cazzullo ha affrontato l’impresa senza sottrarsi ai pericoli, compreso il più insidioso: attualizzare il racconto del passato italico con puntuali richiami al presente ovvero correndo il rischio di declassare la sua buona intenzione a una “missione impossibile” perché è noto che egli nega ideologicamente la realtà storica appena descritta per attenersi alla narrazione istituzionale di comodo, “politicamente corretta”, che impone la negazione dell’evidenza storiografica affermando il contrario (l’Italia “liberata” e “riscattata” 75 anni or sono grazie alla sua sconfitta, etc. etc.) e separando pertanto, ancora e nel profondo, le coscienze degli Italiani.Ma l’autore è un asso del giornalismo ed è riuscito a tenere a bada le proprie pulsioni ideologiche dando al suo racconto un respiro profondamente italiano unificante e non partigiano divisivo (le sbavature rilevate sono solo due, microscopiche e ininfluenti).Così l’inviato speciale alle radici dell’Italianità ha fatto centro in pieno realizzando un’inchiesta lunga un libro dove si trasforma la poesia altissima di Dante in avvincente prosa contemporanea: un piccolo capolavoro di informazione partecipata, incalzante, coinvolgente, fedele, comprensibile a chiunque. Una dichiarazione d’amore all’Italia da leggere e da consigliare. Un libro fuori dal comune che sa farsi delibare in un unico, lungo sorso per non staccarsi dal suo buon gusto nemmeno un istante.
MARCIE –
Un tantino estenuante ma qualcosina sfuggito ai tempi della scuola si impara.
Lo stesso Dante è stato più sintetico. All’inizio i molti dettagli incuriosiscono, poi sinceramente sfiancano un po’. Quando la narrazione giunge alle profondità dell’inferno tra le anime che l’hanno combinata veramente grossa secondo il codice di Dante, le pene, i luoghi e i peccatori vengono minuziosamente e ripetutamente descritti, troppo, ci si deconcentra. I pochi e incerti accostamenti con personaggi (peccatori?) dei giorni nostri sono fugaci e talvolta poco coerenti. Insomma, non ce l’ho fatta a finirlo, magari ne leggerò un brano ogni tanto. Resto dell’opinione che la mia insegnante di letteratura italiana era più stimolante.
Carollo G. –
valutazione
ottima lettura: scorrevole e accattivante
claudio tarabella a –
Mi é piaciuto molto
Semplice riassunto ma piacevole da leggere, le spiegazioni sono esaustive e nasce la voglia di leggere il seguito, purgatorio e paradiso, a quando ?
Cliente Amazon –
Ottima lettura
Ben scritto, e molto preciso nei suoi contenuti. Un’ottima opera di divulgazione
Luciano Aceto –
Marino –
Libro interesante porque nos demonstra como la Divina Comedia ha sabido inspirar a la Cultura en general hasta nuestros dias gracias a su mensaje sobre el rol del hombre como ser umano en un mundo que despues de 700 años sigue caracterizandose por unas cuantas leyes fundamentales que nosotros como humanidad aun no queremos aceptar y respectar por el bien comun y por ende seguimos pagando las consecuencias negativas de nuestro comportamento.
LA MESA –
Pour mes loisirs et ma connaissance de l’oeuvre de Dante Alighieri, également de la culture italienne.
Cliente Amazon –
El libro estaría bien y se leería más fácilmente si el autor no hubiese incluido demasiadas referencias a hechos o personajes históricos pertenecientes no sólo a la época de Dante, sino a muchas más. El lector se pierde en todo ese berenjenal de nombres y fechas.
Client d’Amazon –
Intéressent cette lecture du sommo poeta “