Descrizione
Price: 6,99€
(as of Nov 23, 2024 11:08:25 UTC – Details)
«Non sono sicura se quella che sento è più fame o rabbia.»
“Quello che Stoker ha fatto per i vampiri nel XIX secolo, Kohda lo fa nella nostra era.” – TLS
“Abbiamo visto tanti tipi di vampiri nella letteratura, ma mai nessuno come quella di Claire Kohda.” – New York Times
“Il romanzo di vampiri più singolare, originale e incredibilmente contemporaneo che sia uscito negli ultimi anni.” – The Guardian
“Assolutamente geniale: tragico, divertente, eccentrico e così del tutto adatto a questi nostri tempi particolarmente strani. Claire Kohda prende la metafora del vampiro e la fa sua in modo fresco e originale.”– Ruth Ozeki
Lydia è affamata.
Ha ventitré anni da molto tempo e ha sempre voluto riscontrare sashimi, ramen, onigiri con umeboshi… tutto quello che suo padre amava mangiare. E poi ancora gelati, torte e gli ortaggi che vengono coltivati dagli altri artisti come lei, nel complesso di loft in cui dovrebbe solo lavorare, ma in cui segretamente vive.
Eppure, Lydia non può mangiare nessuna di queste cose. Il suo corpo non funziona come quello degli altri. L’unica cosa che riesce a digerire è il sangue… Purtroppo procurarsi sangue fresco di maiale a Londra – dove si è trasferita da quando si è separata dalla madre, vampira anche lei – sembra più difficile di quello che credeva.
Adesso ha intorno molti più umani del solito: i colleghi della porticato d’arte dove lavora, lo strano uomo che la segue quando scende la notte, e poi Ben, un ragazzo dall’aspetto fanciullesco e con un sorriso un po’ goffo ma adorabile. Lydia sa che tutte queste persone sono le sue prede naturali, ma non sa convincersi a nutrirsi di loro, e così passa le nottate a fare binge watching di Buffy The Vampire Slayer e video di ragazze che mangiano su YouTube, e a riflettere sul suo vero posto nel mondo.
Perché Lydia ha dei doni che tutti desiderano: gioventù eterna, invulnerabilità, immortalità, e tuttavia si sente infelice, sola e soprattutto ha molta, molta fame. Deve trovare un senso alla sua esistenza. Ma in ogni caso, prima di tutto, deve mangiare…
Claire Kohda ha scritto un debutto strabiliante, subito diventato un romanzo di culto per la critica e i librai indipendenti. La storia di una ragazza che è una vampira ma anche una ragazza come tante, un’outsider in lotta per l’affermazione di sé, l’accettazione del suo desiderio, del suo corpo e del suo rapporto conflittuale con il cibo.
Dall’editore
ASIN : B0CD93NKXB
Editore : HarperCollins Italia (5 settembre 2023)
Lingua : Italiano
Dimensioni file : 3203 KB
Da testo a voce : Abilitato
Screen Reader : Supportato
Miglioramenti tipografici : Abilitato
Word Wise : Non abilitato
Lunghezza grafica : 231 pagine
Cliente Amazon –
Deludente
L’ho comprato spinta da recensioni positive sui social, l’ho trovato piatto, a tratti noioso. Non parliamo poi delle allettanti recensioni sul retro della copertina che lo paragonano a Bram Stoker nella nostra era. Ma quando mai? Soldi buttati
GZ –
Una storia di tutti, ma non per tutti.
Per me è 3.75 âï¸ arrotondo per eccesso più per comodità che per altro.Libro scoperto sui social, a cui mi sono avvicinata perché descritto come romanzo di formazione.Narrato in prima persona dagli occhi di una ragazza che, per la prima volta in vita sua, va a vivere da sola, trova il suo primo lavoro e affronta le prime responsabilità in quanto giovane adulta appena uscita dallâuniversità .Una storia di tutti, ma non per tutti.Lydia è una vampira, è vero, eppure lâelemento fantasy non è perno dello sviluppo della storia, è più un escamotage trovato dallâautrice per raccontare un arco di crescita e accettazione di sé stessi, senza aggiungere nulla alla narrazione.Il racconto si sviluppa su una manciata di giorni, estremamente introspettivo e votato ad una narrazione guidata solo sul personaggio principale (in gergo, character driven) e su lo scorrere dei suoi pensieri, la riflessione sul suo vissuto e su come questo impatti sulla lei del passato, presente e futuro.Lo consiglierei a chi ama libri incentrati sulla psicologia, se hai amato la Ballata dellâUsignolo e del Serpente oppure The Atlas Six, te lo consiglio.Se non hai mai letto nulla, o non credi di averlo fatto, allora puoi dargli una possibilità .
Love is in the books –
Recensione a cura di Giada
Cari lettori,eccomi con una nuova recensione e questa volta vi parlo di un libro davvero particolare: “Cronache della mia fame” di Claire Kohda edito HarperCollins.Ok, lo dico subito: mi hanno incuriosita il titolo, poi la copertina e infine la trama. Questi tre elementi insieme formano un mix capace di attirare l’attenzione, infatti ero davvero curiosa di leggerlo. La protagonista è Lydia, una donna che ha fame e che ha bisogno di mangiare. Ma lei non mangia cibo umano, non beve caffè al mattino consumando una fragrante brioches, non si delizia con un pranzo abbondante e non assaggia una cena veloce ma appetitosa. Lei ha bisogno di altro, di qualcosa di proibito e sbagliato: sangue. à un vampiro che reprime il suo lato demoniaco e che tenta di sopravvivere, ignorando la fame intensa che il suo corpo le segnala. Vorrebbe solo una vita normale, vorrebbe andare a mangiare fuori con dei colleghi, avere una migliore amica, magari anche un uomo e una famiglia. Ma non può perché il segreto che nasconde è troppo grande. Nessuno sa che è un vampiro, tranne sua madre, vampiro anche lei, ma ha bisogno di vivere da sola e di fare delle esperienze nuove. Così, a Londra tenta di entrare in un nuovo ambiente lavorativo e di apparire come una ragazza normale. Ma presto diventa difficile gestire la sua lotta interiore fra umana e demone, così come la fame che cresce sempre di più. Allora, sarà costretta a prendere una decisione importante che andrà a definire la sua stessa identità .”Mi piace sentire il dolore della fame e immaginare che il passo successivo a quel dolore sia la morte.”Lydia è una ragazza comune: a tratti insicura, a tratti intraprendente, sensibile, emotiva, caparbia. Eppure ha dentro di sé un lato spietato e istintivo guidato dalla sua parte demoniaca. Lei ha sempre cercato di reprimere questo lato, ma il suo corpo digerisce solo il sangue, dunque è difficile riuscire a condurre una vita normale. La protagonista racconta in prima persona la sua esperienza, quasi come se stesse scrivendo un diario: descrive le sue giornate, le sensazioni, i bisogni. E lo fa accuratamente, portando il lettore a sbirciare nella sua vita e a scoprire i segreti che nasconde dentro alla sua stanza. Attraverso la narrazione, conosciamo i personaggi secondari, anche loro ben caratterizzati. Mi sono fatta un’idea su ognuno di loro, ma il punto focale resta sempre Lydia. Lei e il suo modo di rapportarsi con le persone e il mondo. La sua voce appare realistica, concreta quanto profonda. Lo stile dell’autrice si fonde alla perfezione con il personaggio e diventa così autentico, evocativo, potente.”Non so dove si colleghino lâumano e il demone in me, se ci siano radici che germogliano dal demone e raggiungono e si attaccano allâumano, o viceversa.”L’esperienza di Lydia è così realistica da mettere i brividi! Questo infatti non è il classico urban fantasy/paranormal: è vero, ci sono i vampiri. Ma il contesto in cui vengono inseriti è realistico, così come il loro modo di nascondersi, di sopravvivere, di nutrirsi. Viene data una spiegazione chiara alle necessità che hanno, offrendo una visione più ampia rispetto al classico stereotipo di “vampiro”. Ci sono stati dei momenti in cui mi sono sentita irrequieta perché ero completamente immersa nel romanzo, quasi come se fosse una realtà parallela e distopica. A enfatizzare questa sensazione è stata proprio Lydia, che parla delle sue emozioni. Si sente in colpa, sporca, sbagliata e fatica a governare i suoi bisogni. Mostra le sue difficoltà , le sue paure, il ribrezzo nei confronti di se stessa. Finché un giorno la fame diventa troppa e si ritrova davanti a una decisione importante da prendere: deve seguire la parte umana o quella demoniaca? Ho apprezzato la sua scelta, perché anche questa è realistica e più profonda di quanto si possa pensare. Ho assistito alla sua evoluzione, perché la protagonista diventa più consapevole e matura rispetto all’inizio.”Le persone â mortali e capaci di invecchiare â sono come i fiori: stagionali, sul punto di appassire e con una data di scadenza, mentre io sono un albero.”Questo romanzo parla di tematiche importanti, come la difficoltà ad accettarsi, la paura di essere se stessi, il timore di confrontarsi con persone diverse. Il diverso è l’elemento portante della storia perché Lydia si identifica come diversa. Lei non può fare un aperitivo, pranzare con gli amici, partecipare a una festa di compleanno mangiando la torta. Per gli esseri umani mangiare non è solo una forma di sostentamento, ma è anche un’occasione sociale. E Lydia non può parteciparvi. Il suo digiuno è difficile, lei sa mettere a dura prova il suo corpo e la sua mente, facendo tacere la pancia che brontola e ignorando la debolezza che le avvolge gli arti. Vorrebbe solo essere normale, invece l’unico modo per conoscere il cibo umano è guardare video su Youtube di gente che mangia e trovare delle scuse per non mangiare davanti agli altri. Particolare attenzione viene data alla cucina orientale, di cui vengono tratteggiati gli ingredienti, i sapori e i profumi. In tanti aspetti mi ha ricordato le difficoltà che vivono coloro che soffrono di disturbi alimentari. Infatti, anche per Lydia il cibo rappresenta una lotta, un conflitto con i suoi bisogni.”Ovunque intorno a me sento lâodore del sangue delle persone; nei loro organismi, nella misura in cui mi pare di conoscere, intimamente, la disposizione interna di ciascuno dei loro corpi, la distanza tra tutte le diverse valvole nei loro cuori e nei polmoni e la dimensione dei loro muscoli.”Un altro tema importante è l’arte, perché il padre di Lydia era un artista che lei non ha potuto conoscere. Attraverso l’arte, Lydia cerca di capirsi e rispecchiarsi. Io che amo l’arte, ho adorato immergermi fra le opere che sono state menzionate. Però, a volte, ci si sofferma troppo sulle opere altrui e poco su ciò che Lydia potrebbe e vorrebbe fare a livello artistico. O almeno, questa è la mia personalissima opinione. Ciò che mi ha colpita maggiormente nel corso della lettura è la chiave del tutto innovativa con cui viene trattato l’argomento “vampiri”. Negli anni ne abbiamo lette e viste di ogni a riguardo. Vampiri bellissimi che si innamorano, che corrono sui tetti delle grandi città di notte, che hanno dei poteri speciali… Ma questa volta è diverso: Lydia è solo una giovane donna alla ricerca di se stessa. Brancola fra giusto e sbagliato, tra fame e digiuno, fra sensi di colpa e necessità da reprimere. Conosce l’amore e il suo potere, appaga la sua fame, poi la sopprime, lotta continuamente contro i suoi sintomi e suoi pensieri sbagliati.”Non posso ascoltare solo una parte ed escludere lâaltra. Non posso costringere una parte a rimanere dormiente mentre conduco una vita in cui fingo di essere solo lâaltra parte.”Come avrete notato, ho apprezzato particolarmente questa lettura, anche se in alcuni momenti l’ho trovata un pochino piatta. Ma questo dettaglio è pertinente con il tipo di storia che è stata costruita. Inoltre, una volta terminato il libro, mi sono accorta di avere ancora dei dubbi e delle domande senza risposta. Avrei voluto vedere ancora qualcosa della vita di Lydia e approfondire alcune soluzioni, come il rapporto con la madre. Detto ciò, resta un romanzo davvero originale e diverso dal solito, dunque non posso fare altro che consigliarlo a tutti coloro che sono alla ricerca di una lettura particolare, forte, anche un po’ sconvolgente. Alcune scene potrebbero infastidire i lettori più sensibili, ma se riuscirete a superare questo piccolo ostacolo, sono certa che apprezzerete.”Cronache della mia fame” è un viaggio sorprendente e realistico nella vita di Lydia. à crudo, potente, inquietante; è uno scorcio che la protagonista crea solo per il lettore, quasi come se gli stesse confidando il suo più grande segreto. Siete pronti a guardarci dentro?
Jem –
Noioso
Un romanzo di una lentezza incredibile, pieno di elucubrazioni mentali della protagonista e di descrizioni della sua fame di vampira che cerca di snaturarsi.Molto ripetitivo, sono andata avanti aspettando che accadesse qualcosa e in effetti accade, ma solo nell’ultimo capitolo.Sconsigliato.
Dany84 –
Un libro in cui non succede quasi nulla
Era il libro del mese di settembre di Heloola. Mi sonoimposta di arrivare fino alla fine perché mi dicevo: âPrima o poi dovrà pur succedere qualcosaâ. E negli ultimi due capitoli finalmente qualcosa succede, ma ne vale la pena? Non voglio fare spoiler. Personalmente, mi ha annoiato e ho fatto fatica a finirlo.
Uccello Fantasma –
Un grosso no
Scritto male, pieno di microfrasi e di -Oh- e -Uh-, lento, ma soprattutto terribilmente noioso.Dopo avere letto in gioventù Dracula di Stoker e in tempi recenti ahimè il pretenzioso Così per sempre di Chiara Valerio, arrivo alla conclusione che forse io e i vampiri non andiamo d’accordo-Uh- dimenticavo Edward e Bella, almeno quelli non avevano pretese letterarieBocciato
Cammy –
300 pagine di nulla
Questo romanzo è una truffa. Sono 300 pagine di nulla cosmico. Altro che paragoni con Stoker. Al confronto Twilight è un’opera d’arte. Risparmiatevi sti 20 euro