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Estetica antropologica. Per una poetica dell’umano

Estetica antropologica. Per una poetica dell’umano

Il prezzo originale era: €18,00.Il prezzo attuale è: €17,10.

Estetica antropologica è una nozione introdotta negli anni Sessanta del Novecento da Rolando Toro Araneda, psicologo e antropologo cileno, noto per avere ideato il Sistema Biodanza. Con questa idea il suo obiettivo era riscattare la parte luminosa dell’essere umano celata da un incessante lavorio culturale volto a valorizzare invece l’ombra, le nostre miserie e piccoli egoismi. Mettere in luce la grandezza umana, le capacità affettive, etiche, creative e legate alla conservazione della vita insite nella specie, risulta una proposta destabilizzante perché contraria all’approccio schivo nei confronti di teorie generalizzanti che sembra aver contraddistinto almeno una parte della riflessione antropologica negli ultimi decenni. In questo testo, il recupero di questa nozione prende una valenza duplice: da una parte enunciare lo specifico progetto antropo-poietico di Toro, sorto in un contesto culturale cileno multidisciplinare, in cui psichiatri, artisti, antropologi e psicologi hanno stretto un’alleanza con l’idea comune di “umanizzare la medicina”, dall’altra, associandola alla proposta di Francesco Remotti attorno a un’antropologia inattuale (2014), quella di portare alla luce il valore dell’antropologia, anche negli aspetti oggi considerati inattuali, come il fare teoria oltre che solo etnografia, come scienza capace di parlare ai membri della propria comunità in merito a tematiche e preoccupazioni contemporanee, di prendersi carico dell’attualità, attraverso una pratica conoscitiva intrinsecamente etica.

Editore ‏ : ‎ Mimesis (26 maggio 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 180 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8857580628
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8857580623
Peso articolo ‏ : ‎ 210 g
Dimensioni ‏ : ‎ 14 x 2 x 21 cm

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Descrizione

Price: 18,00€ - 17,10 €
(as of Aug 20, 2024 20:56:05 UTC – Details)



Estetica antropologica è una idea introdotta negli anni Sessanta del Novecento da Rolando Toro Araneda, psicologo e antropologo cileno, noto per avere ideato il Sistema Biodanza. Con questa idea il suo obiettivo era riscattare la parte luminosa dell’essere umano celata da un incessante lavorio culturale volto a valorizzare invece l’ombra, le nostre miserie e piccoli egoismi. Mettere in luce la grandezza umana, le capacità affettive, etiche, creative e legate alla conservazione della vita insite nella specie, risulta una proposta destabilizzante perché contraria all’approccio schivo nei confronti di teorie generalizzanti che sembra aver contraddistinto almeno una parte della riflessione antropologica negli ultimi decenni. In questo testo, il recupero di questa idea prende una valenza duplice: da una parte enunciare lo specifico progetto antropo-poietico di Toro, sorto in un contesto culturale cileno multidisciplinare, in cui psichiatri, artisti, antropologi e psicologi hanno stretto un’alleanza con l’idea comune di “umanizzare la medicina”, dall’altra, associandola alla proposta di Francesco Remotti attorno a un’antropologia inattuale (2014), quella di portare alla luce il valore dell’antropologia, anche negli aspetti oggi considerati inattuali, come il fare teoria oltre che solo etnografia, come scienza capace di parlare ai membri della propria comunità in merito a tematiche e preoccupazioni contemporanee, di prendersi carico dell’novità, attraverso una pratica conoscitiva intrinsecamente etica.

Editore ‏ : ‎ Mimesis (26 maggio 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 180 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8857580628
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8857580623
Peso articolo ‏ : ‎ 210 g
Dimensioni ‏ : ‎ 14 x 2 x 21 cm

1 recensione per Estetica antropologica. Per una poetica dell’umano

  1. Marco –

    interessante
    Un lavoro molto interessane. Uno sguardo sull’uomo, sulla sua natura profonda, alla base di una nuova cultura, di una nuova visione del mondo, all’insegna del “sentire” che si fa ” cultura”, della “cultura” che non può prescindere dal “sentire”, dalla corporeità che la genera, pena: l’ inautenticita, l’autodistruzione.

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