La fuga di Enea

14,99

«È questo il modo in cui finisce il mondo. Non con uno schianto ma con un lamento.»
Quello che Antonio Scurati compie in queste pagine è un grande viaggio d’autore nella crisi italiana che la pandemia ha trasformato in dramma. Un percorso attraverso i commenti scritti in questi ultimi anni che svela il rischio del populismo e di un ritorno al fascismo, la condanna dei pochi nuovi figli e l’assenza di un deciso investimento nell’istruzione e nel futuro dei giovani. Un futuro che ricade sulle spalle di una generazione di adulti, quella cui appartiene l’autore, che sembra quasi vittima di se stessa: incapace di reagire e di difendere i padri, pronta a vivere solo nel presente, schiacciata dalla paura e con un vicino che viene da un altro mondo ancora troppo lontano.
C’è, però, una luce di fiducia e speranza che illumina il racconto di questo nostro presente, l’indicazione di un cammino per risorgere che parte dal mito: la fuga di Enea in cui c’è la nostra salvezza. Il padre caricato sulle spalle e il figlio per mano: gli esseri umani sono coloro che soccorrono i loro simili più fragili, i malati, gli indifesi. Per preparare un futuro alla prossima generazione.
Un atto di accusa al Paese di oggi, sospeso tra decadenza e occasione di redenzione. Un pamphlet intenso, a tratti anche intimo, che non fa sconti a nessuno ma anche un accorato appello all’impegno e alla mobilitazione etica che traccia la strada per la politica, per le istituzioni e per ognuno di noi.

Dall’editore

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kiuykuikiuykui

L’Italia, sarebbe colpevole nasconderselo, è un grande Paese in crisi da almeno un trentennio. Un Paese afflitto da un declino endemico, prima strisciante poi manifesto, una crisi a bassa intensità e, dunque, perdurante, incessante. Un Paese preso per sfinimento, sfinimento di se stesso.

[…]

A voler essere precisi, dovremmo correggere la frase precedente e dire che l’Italia è stato un grande Paese in crisi per almeno un trentennio. Poi, di recente, nell’ultimo anno, siamo usciti dalla crisi. E non perché la si sia superata ma perché la crisi è divenuta dramma. Dramma storico, sociale ed epocale.

i8l8li8l8l

Siamo stati la generazione più fortunata della storia dell’umanità. Noi, nati in questa meravigliosa penisola protesa su di un mare «buono» nel mezzo del più lungo periodo di pace e del più grande benessere mai goduto dall’Occidente europeo, noi siamo stati la jeunesse dorée della storia universale.

Ora, entrati nell’età che dovrebbe concedere la maturità, raggiungiamo il «punto alto» della nostra esistenza, siamo chiamati alla prova. Ce ne mostreremo all’altezza?

Non sto parlando di felicità. Forse altre generazioni, più tormentate, meno agiate, più disperatamente vitali della nostra, sono state anche più felici. Parlo di fortuna.

jyuyujyujyuyujyu

Noi siamo stati guerrieri da salotto, bagnanti sulle spiagge dei migranti, i nostri drammi hanno assunto la forma di psicodrammi, la sindrome da attacchi di panico è stata la patologia tipica della nostra psiche collettiva. Quando si è colti da un attacco di panico l’organismo attiva un processo psico-sensoriale adatto alla presenza di una minaccia mortale (iperlucidità, scariche adrenaliniche, aumento della frequenza respiratoria). Una reazione utile se s’incontra un leone nella savana. Solo che, nel caso del panico, il leone non c’è.

Adesso, purtroppo, il leone c’è.

ASIN ‏ : ‎ B09FB1MSR1
Editore ‏ : ‎ Solferino (2 settembre 2021)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Dimensioni file ‏ : ‎ 913 KB
Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
Lunghezza stampa ‏ : ‎ 87 pagine

Descrizione

La fuga di Enea
Price: 14,99€
(as of Oct 17, 2024 18:02:26 UTC – Details)



«È questo il modo in cui finisce il mondo. Non con uno schianto ma con un lamento.»
Quello che Antonio Scurati compie in queste pagine è un grande viaggio d’autore nella crisi italiana che la pandemia ha trasformato in dramma. Un percorso attraverso i commenti scritti in questi ultimi anni che svela il rischio del populismo e di un ritorno al fascismo, la condanna dei pochi nuovi figli e l’assenza di un definito collisione nell’istruzione e nel futuro dei giovani. Un futuro che ricade sulle spalle di una generazione di adulti, quella cui appartiene l’autore, che sembra quasi vittima di se stessa: incapace di reagire e di difendere i padri, pronta a vivere solo nel presente, schiacciata dalla paura e con un vicino che viene da un altro mondo ancora sovrabbondante lontano.
C’è, però, una luce di fiducia e speranza che illumina il racconto di questo nostro presente, l’indicazione di un cammino per risorgere che parte dal mito: la fuga di Enea in cui c’è la nostra salvezza. Il padre caricato sulle spalle e il figlio per mano: gli esseri umani sono coloro che soccorrono i loro simili più fragili, i malati, gli indifesi. Per preparare un futuro alla prossima generazione.
Un atto di accusa al Paese di oggi, sospeso tra decadenza e occasione di affrancamento. Un pamphlet intenso, a tratti anche intimo, che non fa sconti a nessuno ma anche un accorato appello all’impegno e alla mobilitazione etica che traccia la strada per la politica, per le istituzioni e per ognuno di noi.

Dall’editore

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L’Italia, sarebbe colpevole nasconderselo, è un grande Paese in crisi da almeno un trentennio. Un Paese afflitto da un declino endemico, prima strisciante poi manifesto, una crisi a bassa intensità e, dunque, perdurante, incessante. Un Paese preso per sfinimento, sfinimento di se stesso.

[…]

A voler essere precisi, dovremmo correggere la frase precedente e dire che l’Italia è stato un grande Paese in crisi per almeno un trentennio. Poi, di recente, nell’ultimo anno, siamo usciti dalla crisi. E non perché la si sia superata ma perché la crisi è divenuta dramma. Dramma storico, sociale ed epocale.

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Siamo stati la generazione più fortunata della storia dell’umanità. Noi, nati in questa meravigliosa penisola protesa su di un mare «buono» nel mezzo del più lungo periodo di pace e del più grande benessere mai goduto dall’Occidente europeo, noi siamo stati la jeunesse dorée della storia universale.

Ora, entrati nell’età che dovrebbe concedere la maturità, raggiungiamo il «punto alto» della nostra esistenza, siamo chiamati alla prova. Ce ne mostreremo all’altezza?

Non sto parlando di eden. Forse altre generazioni, più tormentate, meno agiate, più disperatamente vitali della nostra, sono state anche più felici. Parlo di fortuna.

jyuyujyujyuyujyu

Noi siamo stati guerrieri da salotto, bagnanti sulle spiagge dei migranti, i nostri drammi hanno assunto la forma di psicodrammi, la sindrome da attacchi di panico è stata la patologia tipica della nostra psiche collettiva. Quando si è colti da un attacco di panico l’organismo attiva un processo psico-sensoriale adatto alla presenza di una minaccia mortale (iperlucidità, scariche adrenaliniche, aumento della frequenza respiratoria). Una reazione utile se s’incontra un leone nella savana. Solo che, nel caso del panico, il leone non c’è.

Adesso, purtroppo, il leone c’è.

ASIN ‏ : ‎ B09FB1MSR1
Editore ‏ : ‎ Solferino (2 settembre 2021)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Dimensioni file ‏ : ‎ 913 KB
Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
Lunghezza impressione ‏ : ‎ 87 pagine

3 recensioni per La fuga di Enea

  1. Letizia Frosi

    Rinascita?
    Amare, molto amare, sono le osservazioni che Antonio Scurati riporta nei suoi scritti, il punto di vista di una generazione X disillusa e a tratti un po’ persa, alle soglie di un cambiamento epocale. Orfana di ideali politici e di lotte, sostituite da una politica che viene descritta delle “passioni tristi”, inetta, dedita al vaniloquio, quando non a interpretare i beceri malumori del popolo per trasformarli in propaganda populista.Tra le pagine troviamo molti spunti di riflessione, dalla perdita della generazione degli anni Quaranta, sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale e morta per un’infezione polmonare (cosa fino a poco tempo fa impensabile), fino alle culle vuote del drammatico calo demografico italiano.L’archetipo di Enea che fugge dalla città in fiamme, viene utilizzato come metafora di quello che stiamo vivendo oggi. Un po’ confusi, un po’ sbandati, alla ricerca di una nuova normalità, di un futuro diverso, costruito sulle ceneri di quello che siamo stati prima della pandemia.La voce dell’autore ci regala tuttavia una speranza: “… l’antica saggezza di chi ha sempre saputo da che mondo è mondo, che per continuare a vivere si deve rinascere.”I miei lettori conoscono l’ammirazione che ho per Scurati, e nonostante in questa raccolta abbia trovato una vena malinconica, per certi versi molto distante dai miei pensieri (credo per via della differenza generazionale), l’analisi che fa di questo particolare momento storico è attenta, accurata e lucida.

  2. se puede siempre

    Libro di testo
    Uscito un Po tardi essendo una raccolta di articoli che lo rendono però un instant book… manca il delirio di questo autunno dove la DITTATURA DI POCHI vedi popolo no vax/green pass sta mortificando il paese

  3. Nicola De Filippo

    Deludente
    Lo stesso concetto, trito e ritrito per tutto il libro. Quando uno scrittore raggiunge un po’ di fama vengono pubblicati anche i temini che faceva alle elementari. Va bè non tutte le ciambelle escono con il buco.

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